Una lunga scia di sangue: «Vite strappate per un sorpasso o per rincasare prima»

Incidente mortale
SAN DONÀ - Una lunga scia di sangue con un salto temporale al luglio 2019. Domenica sera, appena appresa la notizia della tragedia avvenuta in via Lungo Piave Superiore, in...

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SAN DONÀ - Una lunga scia di sangue con un salto temporale al luglio 2019. Domenica sera, appena appresa la notizia della tragedia avvenuta in via Lungo Piave Superiore, in molti hanno ricordato la tragedia di Jesolo, con l'incidente avvenuto all'incrocio tra via Adriatico e via Pesarona, dove hanno perso la vita Riccardo Laugeni di San Donà, Leonardo Girardi, Eleonora Frasson e Giovanni Mattiuzzo di Musile. Tutti di 22 anni, morti annegati imprigionati nell'auto su cui viaggiavano, uscita di strada nel cuore della notte e finita in un canale profondo circa 2 metri. Unica superstite Giorgia Diral, anche lei a bordo dell'auto e riuscita miracolosamente a liberarsi dall'abitacolo per poi essere aiutata da un residente e da alcuni automobilisti di passaggio.

FESTA ROVINATA
Anche la loro fu una serata di festa trasformata in tragedia. I cinque ragazzi avevano infatti cenato in un locale alle porte di Jesolo, per poi riprendere la via di casa lunga la strada Provinciale 43, verso Musile. Improvvisamente però la loro auto, una Ford Fiesta, è stata speronata da una Golf Volkswagen guidata da Marius Alin Marinica, un elettricista che abitava proprio a Musile. Alla guida della Fiesta c'era Riccardo Laugeni, a fianco del ragazzo c'era Giovanni Mattiuzzo. Seduti dietro gli altri tre amici. Avevano fatto appena in tempo a percorrere alcuni pochi chilometri, quando si è avvicinata la Golf, la stessa che altri automobilisti avevano visto fare della manovre azzardate e che, poca distanza dalla Fiesta, ha iniziato un sorpasso salvo poi rientrare improvvisamente toccando l'auto dei ragazzi che è finita nel campo che costeggia la strada, continuando la sua corsa per diversi metri, fino a quando si è scontrata contro un terrapieno arginale e rovesciandosi nel canale Pesarona. Condannato a otto anni, Marinica ha già scontato circa metà della pena ai domiciliari, in cella è rimasto solo sei giorni. Ma nel dicembre dello stesso anno, a segnare il Sandonatese, un territorio che quell'anno è stato provato da tante, troppe croci sulle strade, è stato anche l'incidente avvenuto nella zona di Mussetta, a San Donà, lungo la bretella che collega la città del Piave con Noventa, con un frontale fra una Fiat Punto e una Citroen C3 nel quale persero la vita tre giovani, Giulia Bincoletto, 25 anni, di San Donà, Matteo Gava, 20 anni, originario di Motta di Livenza, residente a Salgareda, e l'amica Chiara Brescaccin, 23, di Motta ma residente a Eraclea.


Ricorda invece l'incidente di domenica scorsa, quella avvenuto nell'agosto del 2016 sulla statale 14 Triestina, anche in quel caso al termine di una serata di festa tra amici trasformata in pochi instanti nella peggiore delle tragedia. Ma sulla strada del ritorno, all'altezza di Portegrandi, una Lancia Y con 4 ragazzi a bordo sbandò contro il guard rail; due le vittime, Linda Giorio, di 22 anni, di Mirano e Edoardo Ascione, di Fossò, sempre di 22 anni.
Giuseppe Babbo
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Il Gazzettino