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ROVIGO - Falciato da un'auto sulla strada regionale 443 tra Rovigo e Villadose mentre era in bicicletta: si tratta di un uomo di 63 anni in condizioni gravissime. Alle 9.30 di ieri mattina si è verificato l'ennesimo incidente sulla Regionale, pochi chilometri dopo l'ospedale procedendo in direzione Adria, poco prima dell'ex consorzio agrario. Ad avere la peggio è stato appunto un 63enne in bicicletta, urtato da dietro e sbalzato prima sul cristallo e sul cofano dell'auto, poi caduto violentemente sull'asfalto a diversi metri dal punto d'impatto. Alla guida dell'auto che lo ha investito, una minicar 50 cc di colore nero, un ragazzo minorenne rimasto illeso. Sul posto i carabinieri e il personale del Suem che ha intubato e stabilizzato il ferito fino all'arrivo dell'elisoccorso che atterrato sui campi, ha caricato la vittima in gravi condizioni, ma ancora in vita, e lo ha portato all'ospedale di Padova, attrezzato per interventi di elevata specializzazione sui pazienti politraumatizzati.
La dinamica, la cui ricostruzione è responsabilità dei carabinieri, è abbastanza chiara anche per i solchi bianchi che la bici, trascinata per alcuni metri, ha lasciato sull'asfalto.
Una media impressionante che necessariamente non deve passare inosservata. Comuni e Veneto Strade dovrebbero a questo punto avviare un progetto di messa in sicurezza della circolazione su due ruote, anche in un'epoca in cui si promuove la mobilità ecologica e sostenibile, e l'uso della bicicletta viene promosso istituzionalmente. Da un lato le biciclette hanno facoltà di circolare sulle Regionali a meno che non ci siano ordinanze comunali specifiche (e relativa segnaletica) che lo vietino, dall'altro lato è chiaro che su questo tipo di strada i ciclisti non sono in sicurezza.
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Il Gazzettino