Diciassettenne in minicar investe un 63enne in bici: sbalzato sul cofano e scaraventato a terra

Domenica 19 Giugno 2022 di Roberta Paulon
Diciassettenne in minicar investe un 63enne in bici: sbalzato sul cofano e scaraventato a terra

ROVIGO - Falciato da un'auto sulla strada regionale 443 tra Rovigo e Villadose mentre era in bicicletta: si tratta di un uomo di 63 anni in condizioni gravissime. Alle 9.30 di ieri mattina si è verificato l'ennesimo incidente sulla Regionale, pochi chilometri dopo l'ospedale procedendo in direzione Adria, poco prima dell'ex consorzio agrario. Ad avere la peggio è stato appunto un 63enne in bicicletta, urtato da dietro e sbalzato prima sul cristallo e sul cofano dell'auto, poi caduto violentemente sull'asfalto a diversi metri dal punto d'impatto. Alla guida dell'auto che lo ha investito, una minicar 50 cc di colore nero, un ragazzo minorenne rimasto illeso.

Sul posto i carabinieri e il personale del Suem che ha intubato e stabilizzato il ferito fino all'arrivo dell'elisoccorso che atterrato sui campi, ha caricato la vittima in gravi condizioni, ma ancora in vita, e lo ha portato all'ospedale di Padova, attrezzato per interventi di elevata specializzazione sui pazienti politraumatizzati.


La dinamica, la cui ricostruzione è responsabilità dei carabinieri, è abbastanza chiara anche per i solchi bianchi che la bici, trascinata per alcuni metri, ha lasciato sull'asfalto. Il pubblico ministero di turno ha disposto il sequestro di entrambi i mezzi coinvolti al fine di eventuali accertamenti sulle responsabilità. Il 17enne alla guida della minicar è stato sentito dai carabinieri poco dopo l'impatto. Si tratta dell'ennesimo episodio di investimento di ciclisti sulle strade polesane e il terzo in pochi mesi proprio su una Regionale. Il caso precedente, sempre sulla stessa strada, si è verificato solo due mesi fa con la morte di Alessandro Astolfi, 45 anni, travolto da una Panda che procedeva nello stesso senso di marcia alle porte di Villadose. Lo scorso 30 gennaio, una domenica mattina, la 57enne Antonella Negro, che da poco si era trasferita a Villadose, era stata investita e uccisa da un furgone mentre andava a comprare le brioche per la colazione. Su un'altra strada regionale, quella tra Rovigo e Lendinara, ai primi di aprile Silvio Piovan di 67 anni è stato investito e ucciso da una Fiat 500 con la stessa dinamica: urtato da dietro. Questo solo per citare i casi più recenti. Andando più indietro nel tempo, quasi un anno fa il 63enne Franco Pavan, giornalista del Gazzettino, con la stessa dinamica è stato investito da dietro da un furgoncino mentre si allenava sulla sua bici da corsa, morendo per complicazioni un mese e mezzo dopo l'incidente.


Una media impressionante che necessariamente non deve passare inosservata. Comuni e Veneto Strade dovrebbero a questo punto avviare un progetto di messa in sicurezza della circolazione su due ruote, anche in un'epoca in cui si promuove la mobilità ecologica e sostenibile, e l'uso della bicicletta viene promosso istituzionalmente. Da un lato le biciclette hanno facoltà di circolare sulle Regionali a meno che non ci siano ordinanze comunali specifiche (e relativa segnaletica) che lo vietino, dall'altro lato è chiaro che su questo tipo di strada i ciclisti non sono in sicurezza.
 

Ultimo aggiornamento: 14:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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