«Incidente davanti all'ospedale, 50 minuti in attesa dell'ambulanza»

L'incidente stradale
MANIAGO - l sindaco di Maniago Andrea Carli reclama maggiori risorse per il territorio, anche alla luce del notevole utile conseguito dall'Asfo, pretende una riapertura quanto...

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MANIAGO - l sindaco di Maniago Andrea Carli reclama maggiori risorse per il territorio, anche alla luce del notevole utile conseguito dall'Asfo, pretende una riapertura quanto più sollecita possibile per il Punto di primo soccorso (chiuso una prima volta nell'aprile 2020 e, poi, nuovamente in aprile e mai più riattivato, ndr) e denuncia un episodio, che ha dell'incredibile, accaduto la scorsa settimana.


L'INCIDENTE

«Per soccorrere le persone rimaste coinvolte in un incidente stradale - racconta - si sono dovuti attendere più di 60 minuti. Solo che il sinistro è accaduto esattamente di fronte all'ingresso dell'ospedale, a circa 50 metri dall'accesso ai reparti».


RISORSE E RISPETTO

«Davanti alle recenti notizie di un attivo di bilancio di 9 milioni di euro da parte dell'Azienda sanitaria pordenonese, non possiamo non fare mente locale su tutte le volte che ci è stato risposto che non ci sono risorse a sufficienza per i bisogni di salute del territorio - è l'amaro esordio del sindaco -. Riteniamo che i cittadini in questi anni siano stati trattati con scarso rispetto: un punto di Primo intervento ancora chiuso, strutture ambulatoriali ancora con grandissimi arretrati per appuntamenti di cura e diagnostica, la piscina fisioterapica che attende da anni un accreditamento». 


IL DANNO E LA BEFFA

«In più, oltre il danno, la beffa - prosegue lo sfogo del primo cittadino -: in un incidente automobilistico davanti all'ospedale, la scorsa settimana si è atteso quasi un'ora dico un'ora un'ambulanza che avrebbe dovuto arrivare in 7 minuti al massimo. Questo secondo la testimonianza di chi ha assistito ai soccorsi. Tutto ciò non è più accettabile, lo diciamo chiaro e tondo, siamo disponibili a ritornare a Trieste con tutti gli amministratori che ci staranno, per protestare con l'assessore regionale e il direttore generale dell'Azienda sanitaria pordenonese per una condizione di precarietà organizzativa e gestionale che non può più essere tollerata. Soprattutto alla luce dei risparmi che si sono avuti in un'organizzazione della salute che fa acqua da tutte le parti. Come amministrazione comunale abbiamo sempre scelto la linea collaborativa con la Regione, nella volontà di trovare delle soluzioni per i concittadini, dovendo fare i conti con la cronica situazione di mancanza di risorse e di risposte nel comparto sanitario nel territorio maniaghese e delle Valli e Dolomiti Friulane - è la conclusione di Carli -. Ma questa volta si è passato il limite. Anche perché, a proposito delle economie generate sul territorio, c'è il grande rischio che finisca esattamente come pochi anni fa: l'avanzo dell'Azienda sanitaria pordenonese servì per sanare i deficit di altre Aziende che avevano speso ben oltre il loro budget. Chissà se andrà a finire allo stesso modo?».

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Il Gazzettino