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BORSO DEL GRAPPA (TREVISO) - «Ho pensato di morire». Poche parole, lapidarie. Lasciate uscire soltanto dopo aver toccato terra tra gli incoraggiamenti dei soccorritori. Ha davvero rischiato di essere la seconda vittima della tragedia costata la vita a Federico Baratto la donna di 28 anni che era con lui sul deltaplano biposto guidato dal pilota 51enne padovano. L'hanno trovata sulla cima di un albero, incastrata tra le fronde e ancora agganciata alla struttura metallica della vela. L'imbragatura l'ha salvata. Quella stessa imbragatura che Baratto non ha stretto attorno a sé finendo per cadere per 300 metri nel bosco in cui lo hanno ritrovato cadavere.
GLI SVILUPPI
Un incidente che pare dettato da un errore umano dello stesso Baratto, ma su cui continuano a indagare a stretto giro i carabinieri. Oggi inoltre si saprà se la Procura intende aprire un fascicolo d'indagine ed eventualmente disporre l'autopsia sul corpo, anche se la causa del decesso è indubbia.
IL RICORDO
Nella bifamiliare di via Deledda alla Guizza, a Padova, dove Federico Baratto viveva con mamma Silvana accanto al fratello Davide, la tragedia si è abbattuta violentissima. Una grande passione per il volo quella del 51enne: «Gli era nata tanti anni fa durante il servizio miliare come paracadutista nella Folgore -racconta il fratello- Un amore trasformato in lavoro e ora un errore che non sappiamo spiegarci. Unica consolazione, Federico se n'è andato facendo la cosa che più amava: volare. Era davvero bravo, tanto che la sua esperienza lo aveva portato ad essere riconosciuto a livello nazionale. Ogni momento libero lo passava volando». Nel 1994 aveva ottenuto il brevetto di volo e, quattro anni dopo, quello per i voli biposto per il trasporto di un passeggero. Nel 2018 aveva conquistato il titolo di campione italiano nella categoria ala rigida, ma trasmetteva la sua passione anche attraverso il progetto Volaremozione creato proprio per far provare l'ebbrezza del volo agli appassionati. Federico Baratto, che per lungo tempo aveva abitato nella Marca, era poi tornato a Padova, sua città di nascita. Era membro dell'Adsd Volo Libero Montegrappa e per le sue escursioni nel cielo frequentava sia il bassanese che l'area di Borso. Un appuntamento fisso il suo, in ogni fine settimana con gli altri amanti del volo libero, tutti sconvolti dall'accaduto.
ha collaborato Luisa Morbiato Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino