Precipita dal deltaplano. «Federico era un pilota esperto, inspiegabile che non abbia allacciato l'imbracatura»

Federico Baratto durante un volo
BORSO DEL GRAPPA - «Ha commesso un errore umano. Un fatale errore umano che gli è costato la vita nonostante l'esperienza. Come abbia potuto partire senza...

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BORSO DEL GRAPPA - «Ha commesso un errore umano. Un fatale errore umano che gli è costato la vita nonostante l'esperienza. Come abbia potuto partire senza assicurarsi, non lo sapremo mai». Alessandro Olin frequenta da sempre le piste di volo libero del monte Grappa, dove ieri si è consumata la tragedia in cui ha perso la vita il 51enne padovano Federico Baratto. La vittima era un assiduo habitué di quei prati in alta quota da cui spiccare il volo con il suo amato deltaplano. Aveva volato migliaia di volte. Da solo, ma anche in coppia. Campione nazionale nella specialità ala rigida nel 2018 e pilota esperto, spesso accompagnava per escursioni aeree anche altre persone. Proprio come ieri, con una ragazza triestina di 28 anni. Sono stati insieme su quel deltaplano giusto una manciata di secondi, il tempo di rendersi conto del dramma in atto, prima che Federico precipitasse per 300 metri nella boscaglia.


IL RACCONTO
«Era certamente un pilota d'esperienza, con anni di voli alle spalle aggiunge Olin. Non c'è dubbio che si sia trattato di una disattenzione. Forse era distratto, forse l'automatismo di un gesto ripetuto migliaia di volte lo ha ingannato. Di sicuro però è un fatto che resta inspiegabile. Sembra impossibile commettere un errore del genere. Nel dramma, almeno ha assicurato e salvato la donna che era con lui. Siamo tutti senza parole davanti a una simile tragedia». Tragedia che è avvenuta sotto gli occhi di moltissime persone che hanno assistito inermi all'ultimo, letale, volo di Baratto. «Stavano tutti guardando, come si fa sempre quando qualcuno è in partenza spiega un altro dei frequentatori della pista. Pochi secondi è tutti hanno capito: quando hanno visto la vela impennare e il suo corpo pendere in verticale anziché in orizzontale dentro l'imbrago, a chi era a terra si è gelato il sangue. Ormai era in alto e la caduta è stata terribile».

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LA CADUTA


«L'imbrago è fondamentale per poter volare prosegue Olin. Se non ci si assicura non si ha la posizione corretta e l'apparecchio non può procedere rispondendo ai comandi. Quindi si cade in picchiata. Il suo peso ha sbilanciato la vela: quando Federico è stato costretto a lasciare la presa il deltaplano con attaccata la donna è planato sulle cime degli alberi, tanto è vero che lei si è salvata con pochissime conseguenze. Per lui invece, non c'è stato nulla da fare». Quei momenti drammatici sono ora in mano ai carabinieri, immortalati in un video registrato da terra, ma sono al vaglio anche eventuali immagini riprese dalle telecamere montate sul deltaplano stesso che spesso Baratto utilizzava. «In questo sport purtroppo bisogna mettere in conto la possibilità che un errore risulti fatale. Ma ciò non rende meno dolorosa una simile scomparsa» concludono dal campo di volo.


 

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Il Gazzettino