Motoscafo in fiamme: targa clonata. Le multe recapitate a ignaro 30enne

VENEZIA - La targa del motoscafo andato a fuoco l'altra notte era clonata. Almeno da aprile dell'anno scorso il natante guidato abitualmente da Bruno Siega agiva...

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VENEZIA - La targa del motoscafo andato a fuoco l'altra notte era clonata. Almeno da aprile dell'anno scorso il natante guidato abitualmente da Bruno Siega agiva indisturbato, caricava turisti sul pontile Actv, sfidava le pattuglie della Polizia municipale e le telecamere del sistema Argos superando sistematicamente i limiti di velocità in Bacino di San Marco o in canale dell'Orfanello. Tanto le eventuali multe arrivavano a un ignaro trentenne di Treporti, che aveva registrato alla banca dati di Sistemi territoriali proprio quella targa, assegnata però a un cacciapesca verde.

 

Il giovane quando si era visto recapitale il primo verbale dei vigili aveva pensato a un errore, e patrocinato da Mirco Bodi, fondatore del gruppo facebook Diportisti della Laguna Veneta, aveva presentato ricorso sia nei confronti del Comune di Venezia sia della Capitaneria di Porto, competente per la territorialità delle acque in cui la violazione era stata contestata. Ma quella era solo la prima puntata. Di verbali in conto terzi il treportino ne ha collezionati sei: tre per eccesso di velocità, due per omessa comunicazione della variazione di tipologia di barca, uno per ormeggio in zona non consentita. Per un totale di circa 600 euro, senza contare i costi di opposizione, le raccomandate, il tempo perso e il disagio subito. Di qui la decisione di presentare denuncia con l'ipotesi di clonazione, ai primi di luglio 2017, ai Carabinieri di Ca' Savio. Un atto che gli è servito per dimostrare la propria innocenza rispetto agli illeciti contestati...
 
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Il Gazzettino