Due Carrare. Incendio in mansarda, il fuoco divora il tetto. Gli inquilini: «Pensavamo bruciasse tutto»

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DUE CARRARE (PADOVA) - «Non è facile vedere quel che è successo. Stanotte sembrava di essere sul set di un film. Ci siamo ritrovati in strada, chi in pigiama, chi addirittura scalzo. Avevamo il terrore che tutte le nostre cose andassero in fumo». Ieri mattina in via Galileo Galilei a Mezzavia inquilini e proprietari degli appartamenti della palazzina andata a fuoco all'alba erano ancora in mezzo alla strada col naso all'insù, guardando i pompieri in azione per "smassare" la mansarda dove ha avuto origine il rogo. Tutti si sono svegliati per colpa del fumo e delle grida dell'inquilino dell'ultimo piano, che si è anche ustionato una mano. E si sono precipitati fuori mentre il tetto andava a fuoco.

«Non credevo ai miei occhi - racconta una donna che col cagnolino in braccio guarda la palazzina color rosa antico, il cui tetto è completamente andato distrutto - le fiamme erano altissime, i pompieri sono stati fenomenali e velocissimi, ma da quaggiù il timore che il fuoco avesse la meglio era grande». D'altro canto le fiamme non lasciano scampo: distruggono e riducono in cenere tutto. Le case, i mobili e i ricordi di una vita che contengono. Ma per fortuna ieri per sei delle sette famiglie che abitano il condominio, il pericolo è stato scongiurato. Nonostante la scena "apocalittica", infatti, per fortuna il fuoco si è concentrato sul tetto. Risparmiando gli altri appartamenti. Certo, una magra consolazione sia per l'inquilino che per i proprietari della mansarda. «Guardi, l'appartamento è mio, siamo noi i proprietari - spiegano un uomo e una donna che, con gli occhi di chi ha avuto decisamente un pessimo risveglio, cercano di capire quanto grave è la situazione - potete immaginare il nostro stato d'animo». Le buone notizie, però, almeno per alcuni, arrivano nel primo pomeriggio, quando dopo una riunione con il sindaco e i vigili del fuoco, sei famiglie hanno il via libera per tornare nei loro appartamenti: «Tante cose da sistemare, ma almeno siamo a casa». 

 

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Il Gazzettino