Impegnato a combattere il cancro gli arriva la visita fiscale a casa

Il Cro di Aviano dove il paziente è stato seguito
TOLMEZZO - Combatte contro il tumore e gli arriva la visita fiscale. Giuridicamente nulla di irregolare, la legge prevede la facoltà per l'azienda di disporla o meno....

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TOLMEZZO - Combatte contro il tumore e gli arriva la visita fiscale. Giuridicamente nulla di irregolare, la legge prevede la facoltà per l'azienda di disporla o meno. «Moralmente però quanto è successo lascia davvero l'amaro in bocca». Si sfoga così C.P., 56 anni, da tre anni in lotta contro un tumore, dopo aver ricevuto il 18 dicembre scorso la visita fiscale da parte dell'azienda carnica per la quale lavora da oltre 30 anni. «Va bene che lo prevede la norma - racconta - ma c'era modo e modo». La storia di C. inizia a fine 2013 con un fastidio al collo. Inizialmente si pensava ad un problema alla tiroide poi a seguito di diverse visite si scopre che si tratta di un carcinoma papillifero. «Nel giro di tre mesi vengo sottoposto a due interventi, nel mezzo dei quali arriva la prima visita. Poi l'inizio della radioterapia, una lenta ripresa e il ritorno al lavoro tra aprile e maggio 2014». A settembre, a seguito di un controllo a Udine, qualcosa ritorna a non quadrare a causa di un linfonodo anomalo. Decide di richiedere un accertamento più approfondito al Cro di Aviano e a gennaio di quest'anno attraverso un esame specifico emerge che il valore della tiroglobulina nel sangue è di molto sopra la media: «Vengo sottoposto alla Pet, dalla quale spuntano circa una trentina di cellule tumorali ancora vive. L'11 maggio mi operano per la terza volta al collo, 50 punti di sutura e 14 linfonodi maligni eliminati».


Per il manutentore si apre l'ennesima fase di recupero e riabilitazione alla spalla, parallelamente ad altre 30 sedute di radioterapia. «In questo periodo sono andato più volte dal medico - spiega ancora -: avevo forti giramenti di testa, non riuscivo a dormire la notte, mi sono stati prescritti degli antidepressivi e l'unica maniera per non "esplodere" era uscire, fare delle camminate; anche se avrei voluto rientrare al lavoro mi sono reso conto che non ero nelle condizioni psicofisiche per farlo». Il 20 novembre scorso quindi manda un ulteriore certificato al lavoro, il 3 e l'11 dicembre viene richiamato ad Aviano per dei checkup: «Si tratta dei peggiori a livello mentale perché dopo tre interventi subìti ti continui a chiedere se siano veramente gli ultimi. E naturalmente è il momento in assoluto nel quale hai più bisogno di evadere da casa». Eppure c'è l'incognita della nuova visita fiscale. Che si materializza il 18 dicembre. «Una scorrettezza inconcepibile - fa notare ancora - se proprio dovevano mandarla non potevano farlo a fine novembre? Tra l'altro la mia intenzione era quella di rientrare al lavoro proprio da gennaio. Pensare che in trent'anni di servizio non ho mai preso dei giorni per malattia...». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino