FELTRE - «Certo che ci mancheranno, ma queste sono le cose belle della vita e bisogna viverle nella maniera più giusta, senza vittimismi, come stiamo facendo...
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Alex ha 18 anni, Thomas 15. Insieme affrontano il salto nel professionismo: avete appoggiato la loro scelta?
«Certo, ma sono stati due percorsi differenti. Nonostante le numerose richieste arrivate già la scorsa stagione da Sassuolo, Genoa e Verona, Alex ha voluto aspettare il momento giusto che ora è arrivato. Aveva detto di voler andare solo dove credono in me e mi fanno un contratto: Bologna è stata la stazione a cui è sceso».
E Thomas?
«Ammetto: è stata una sorpresa. Aveva molte richieste, noi lo abbiamo visto convinto di voler tentare questa strada e Bologna ci è sembrata la società più sicura anche perché avevano manifestato la volontà di acquistarlo. Alex e Thomas sanno che bisogna tenere i piedi per terra: io di loro mi fido».
Dove alloggeranno?
«Strutture sportive ne ho viste tante in questi anni, ma mai una come quella di Bologna. A parte gli impianti sportivi con 9 campi da calcio, in centro città hanno un campus con tutti i servizi, mensa compresa, e un hotel dove alloggiano i giocatori. Stanza da 2 o 4 persone e un tutor che segue i ragazzi tutto il giorno nelle loro necessità. Ci hanno fatto capire che il calcio è importante, ma la scuola viene prima di tutto. Per Thomas si parla di una corso di studi normale mentre per Alex sarà un po' diverso».
Lasciare Feltre adesso è la scelta più giusta?
«Ognuno va quando si sente pronto. Non c'è un'età. Thomas ha deciso perché lo sentiva dentro mentre Alex ha forse fatto il percorso più duro. Non si è fatto trascinare dai numerosi articoli di giornale e con l'Union Feltre ha imparato cos'è il professionismo con i tanti allenamenti settimanali. Ha atteso di essere pronto: giusto così».
E mamma Sonia come ha vissuto il distacco?
«La mamma ha metabolizzato. Quando si ha la fortuna di avere due ragazzi con la testa sulle spalle e a motivazioni sensate è difficile dire di no. È chiaro che come genitori ci priviamo in un sol colpo di due figli, ma è giusto che provino a raggiungere il loro sogno. Noi saremo sempre vicini a loro, facevo 40 mila km l'anno per portarli a giocare e quindi posso continuare. Sarà una grande esperienza».
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Il Gazzettino