FRATTA POLESINE - Sconcerto a Fratta per la morte improvvisa in Romania di Gianluca Mantovani. L’imprenditore aveva 53 anni ed era molto noto nonostante vivesse...
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SPORT E ARTE
In gioventù Mantovani si era messo in luce prima nel calcio, giocando nella squadra del Fratta. Per le sue giocate lo chiamavano il MaraZico, nome derivante dall’unione dei campioni Maradona e Zico. Poi era passato al tennis dove si era fatto notare per il suo look alla Andrè Agassi, con capelli lunghi, pantaloncini corti jeans e fascia. Poi il matrimonio con Marisa, una ragazza di Bovolone (Verona), da cui era nata Nicole, ora universitaria 21enne. Quindi la decisione di trasferirsi 15-20 anni fa in Romania, per aprire una fabbrica. Nel frattempo la moglie dopo aver lavorato nell’azienda florovivaistica Rossetto, da qualche anno è passata a Lusia in un’azienda agricola.
L’AZIENDA
Da quanto si era trasferito in Romania si vedeva di rado a Fratta, un paio di volte l’anno. L’ultima era stata a giugno, durante la fiera dedicata ai santi patroni Pietro e Paolo. Era stato protagonista, assieme ad altri quattro frattensi, della mostra la mostra fotografica “Gli occhi artistici (cacciatori di luce)”, allestita sotto i portici di piazza Martiri. Anche il padre Gianfranco, 15 anni fa era stato stroncato da un infarto nel 2003, a 65 anni. Mentre percorreva via don Guanella ha sbandato con la sua Fiat Panda e ha urtato contro un’altra vettura parcheggiata. È morto pochi minuti dopo nell’ambulanza che lo stava trasportando all’ospedale di Rovigo.
I FUNERALI
In Romania si sono recati la moglie e l’amico di sempre, Alessandro Baldo, vicesindaco di Fratta. La bara arriverà nei prossimi giorni a Venezia all’aeroporto Marco Polo e poi la ditta di pompe funebri Bido andrà a prenderrla per portarla in città. Mantovani era figlio unico. Lascia anche la mamma Bice Cappello, e la zia Graziella Cappello.
La fotografia era la sua passione. Nell’ottobre 2014 aveva organizzato a Cluj la mostra fotografica “Inside road- Outside road”. «La fotografia è come una lente d’ingrandimento che vediamo ogni giorno». Il denaro raccolto dalla vendita delle sue fotografie era servito alla World Vision Romania, per acquistare abbigliamento e scarpe invernali per 55 bambini dai 4 ai 14 anni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino