Il gesto eroico di Moises: palazzina in fiamme, non ci pensò un secondo e salvò tre anziani

Moises nel 2015 assieme ad un altro giovane salvò dalle fiamme tre anziani
PORDENONE - Quella notte non ci aveva pensato neanche un secondo in più. Si era vestito e in pochi istanti si era precipitato nella palazzina poco distante rispetto a...

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PORDENONE - Quella notte non ci aveva pensato neanche un secondo in più. Si era vestito e in pochi istanti si era precipitato nella palazzina poco distante rispetto a quella che lo ospitava. Di fronte, le fiamme di un incendio. Era il 2015, il rogo era scoppiato in via Chiaradia a Sacile. Hector Moises Corporan Benzant, il 29enne morto intrappolato nella sua auto nel laghetto di Porcia, sarebbe diventato per un giorno "l'eroe di San Michele".

LA STORIA
L'incendio, quella notte d'agosto del 2015, prese vita dal garage di una palazzina di via Chiaradia a Sacile. All'interno dello stabile c'erano tre anziani. Non si sarebbero accorti di nulla e probabilmente senza l'aiuto di Moises e di un suo amico non ce l'avrebbero fatta. Allora Moises viveva nella vicina via Peruch e aveva appena terminato il turno di lavoro in un bar di Pordenone. Aveva 21 anni e tanto coraggio. a. «Ero appena tornato da Pordenone, dove lavoro in un bar - spiegava al Gazzettino Moises Benzant - Non ho avuto alcuna esitazione a vestirmi e a scendere con Albino per vedere di aiutare le famiglie che dormivano mentre la loro casa andava a fuoco. Abbiamo capito subito che non si erano accorti di nulla perché le finestre erano tutte chiuse. Sapevo anche che in un appartamento c'era una persona molto anziana».

LA RICOSTRUZIONE
In realtà nella palazzina che stava andando a fuoco in via Chiaradia a Sacile di anziani ce n'erano tre. I coniugi Achille Camarotto, 83 anni e Gabriella Rosolen, 77; Vincenzo Jannacone con la moglie Patrizia Modolo e il figlio Aniello, che non erano in casa; infine, Vittoria Modolo, 94 anni, che viveva da sola. Moise e il suo amico si sono affacciati alla finestra, hanno visto le fiamme uscire dalla piccola finestra dello scantinato e percepito l'acre odore di fumo. Sono scesi in strada ed entrati nel giardino della palazzina. Hanno aperto le porte del garage rischiando di essere investiti dalle fiamme, che avevano ormai invaso il locale danneggiando le due autovetture parcheggiate nel sottoportico della palazzina. Senza badare al pericolo sono saliti al primo piano e hanno svegliato i coniugi Camarotto, li hanno portati in strada e poi sono tornati nella palazzina per salvare Vittoria Modolo. Moises allora tentò addirittura di spegnere le fiamme da solo.

GLI ELOGI


«Sono stati spregiudicati e lanciarsi tra le fiamme...Incredibile», commentarono allora i vigili del fuoco intervenuti per spegnere l'incendio nella palazzina di Sacile. «Conosciamo sia Albino (l'amico, ndr) che Moises - avevano sottolineato i residenti di via Dario Chiaradia - e non siamo sorpresi di ciò che hanno fatto, a conferma che sono tanti i giovani che sentono la solidarietà, crediamo sia un messaggio che hanno mandato a tanti loro coetanei. Noi li ringraziamo per quanto hanno fatto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino