Gatto lasciato al rifugio con letterina e banconota: scatta la gara per l'adozione. C'è anche una suora ferrarese

Il gatto abbandonato pochi giorni fa
ALTA PADOVANA  - Non smette di squillare il telefono di Giovanni Tonelotto, responsabile del Rifugio San Francesco di Presina. Numerose chiamate  per gli amici a quattro...

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ALTA PADOVANA  - Non smette di squillare il telefono di Giovanni Tonelotto, responsabile del Rifugio San Francesco di Presina. Numerose chiamate  per gli amici a quattro zampe in difficoltà, ma tra queste anche quelle da varie zone del Veneto e non solo, per dare la disponibilità ad adottare il gatto ancora senza nome, che la scorsa settimana è stato lasciato di fronte alla struttura, all’interno di un trasportino, con un biglietto nel quale il proprietario indicava tutto il suo dolore per non poterlo più tenere in casa. Nel foglio di carta una banconota da 50 euro. Sarebbe stato peraltro più utile contattare direttamente i volontari della Lega nazionale per la difesa del cane dell’Alta Padovana che gestiscono la struttura alla quale afferiscono i 28 Comuni dell’area, dando così tutte le informazioni sul micio, a cominciare dal nome.

«Non sapendo nulla di lui, continuano gli esami con le relative spese. Il gatto ha il microchip ma non si riesce a leggere. Rinnovo l’appello al proprietario a contattarci per permetterci di avere tutte le informazioni a cominciare dal nome - spiega Tonelotto, presidente della Lndc - per renderlo adottabile viste le varie richieste, dobbiamo essere sicuri anche che stia assolutamente bene. É positivo ed un bel segnale quello dell’interesse di varie persone, ricordo però che la nostra struttura non ha un gattile, non possiamo pertanto prenderci in carico i gatti. Si è trattato, in questa situazione, di un caso assolutamente eccezionale».

Nell’attesa di terminare l’iter sanitario si registrano le disponibilità all’adozione che verranno poi specificatamente controllate, e la decisione sarà presa in base alla cronologia e alla vicinanza territoriale. Tra coloro che si sono fatti avanti, anche una suora laica che vive in provincia di Ferrara e che ha scritto: «Ho con me 14 gatti che curo come dono di Dio. C’è posto anche per il vostro micio, se vi può far piacere e non vi sono stati altri a proporsi nella vostra zona».

Tra pochi giorni la decisione sull’adozione. La struttura proprio quest’anno celebra i 20 anni di fondazione ed in questi due decenni ha accolto quasi 6 mila cani con il 90% che ha trovato una nuova famiglia. «Aumentano sempre di più i casi di persone che per situazione economica o a causa di problemi salute o autonomia precaria, non possono più tenere il cane con loro e lo portano in rifugio. Da parte nostra invitiamo tutti all’adozione».

 

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Il Gazzettino