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VENEZIA - A poche ore dall'apertura del G20 le attività commerciali in zona Arsenale si preparano a chiudere. Deliberatamente, si badi, ma con l'amaro in bocca per una scelta quasi obbligata dalle limitazioni imposte nell'area interessata dall'evento e dalle troppe incertezze sul da farsi. Dalle 00.01 di domani 7 luglio, alle 23.59 dell'11, le misure di sicurezza coinvolgeranno infatti la navigazione nei canali interni, lagunari e marittimi, la sosta e ormeggio negli stessi, e le fermate Actv non fruibili all'utenza, in buona parte del sestiere di Castello. Nel mirino l'area ad accesso limitato che comprende i numeri civici dal 2380 al 2423.
SCORTE IMPOSSIBILI
«Ancora una volta, una città che certo non avrebbe bisogno di essere pubblicizzata, viene allestita a palcoscenico irrinunciabile, e i suoi cittadini a comparse - annota Massimiliano Smerghetto, titolare de La Beppa in Salizada San Francesco. Fuori dal perimetro blindato, eppure a portata d'eco - Le rive interdette al trasporti merci creano un problema per chi deve approvvigionarsi non soltanto nelle immediate vicinanze dell'Arsenale. Questa zona vive di capillarità e sarà completamente sfornita di mezzi pubblici, mentre i visitatori diretti ai Giardini non ci andranno di certo volentieri con i blocchi previsti». «Fare le scorte di surgelati e fresco perché dopo martedì i trasportatori non consegnano non è simpatico, soprattutto se in magazzino non si ha spazio per stipare raccontano Al Canton La gestione del lavoro fino a domenica resta un punto di domanda.
POCHE INFORMAZIONI
Coinvolti anche i gondolieri del traghetto Danieli che a ruota sono di turno in campo San Martin. Nei canali interni del circondario, quelli da cui partirebbe o passerebbe il loro itinerario in gondola, viabilità acquea, sosta e ormeggio sono sospese. «L'alternativa a stare a casa è rivedere la rotazione in modo da lavorare comunque tutti pur con una riva in meno», spiegano due colleghi per cui il meeting, se organizzato in qualsiasi altra isola della laguna, avrebbe creato meno disagi a Venezia. «Già come città d'arte in questo periodo dell'anno è meno frequentata. Figuriamoci con tutti questi impedimenti comunicati poco chiaramente all'estero». Alberto e Alessandro dell'osteria Ai do pozzi sono invece fiduciosi. «L'amministrazione avrà fatto le valutazioni del caso e di sicuro la scelta di ospitare un appuntamento di questo tipo in centro storico avrà dei risvolti positivi per la città. È un investimento. Pazienteremo una manciata di giorni ma ci sarà un ritorno. Basta vivere solo alla giornata. Valorizzare l'Arsenale, punto di riferimento unico al mondo, è fondamentale». In Riva San Biasio l'atmosfera è più disillusa. «La cosa brutta è che non stiano lasciando trapelare nulla evidenziano da Il mercante veneziano - Oltre al negozio abbiamo una locazione turistica poco distante e non saprei come rispondere ai clienti che domandano sui controlli a cui dovrebbero sottostare per il week end, con il risultato che gli consigli di cambiare date. Come se non bastasse la stessa Biennale di achitettura ha rivisto i suoi orari. Trovo l'organizzazione del tutto malfatta e inutile».
Il Gazzettino