Colpi in serie di ladri-avventurieri: spariscono soldi, ori e pistole

Una finestra forzata ad Agordo
Il buio che cala già nel pomeriggio, quando la gente è ancora fuori casa per lavoro, è il principale alleato dei ladri-avventurieri che, come sempre in questa...

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Il buio che cala già nel pomeriggio, quando la gente è ancora fuori casa per lavoro, è il principale alleato dei ladri-avventurieri che, come sempre in questa stagione, picchiano duro. Colpiscono a random, laddove dalle finestre non filtra alcune luce e scuri o persiane, che fungono comunque da barriera, sono ancora su. Basta poco per scardinare una finestra o una porta.

La sequenza è sempre tragicamente la stessa e lunedì pomeriggio, presumibilmente tra le 18 e le 21, i ladri sono entrati in azione in via Pragrande, ad Agordo. 
Due colpi in serie, spaccando gli infissi ai civici 82 e 79. In casa non c’era nessuno. Nessun sistema di allarme.
Il colpo maggiore è stato messo a segno al civico 82, dove ladri hanno forzato una portafinestra e hanno cominciato a rovistare in casa. Si sono così imbattuti in una cassetta di sicurezza avvitata al muro. Senza perdere tempo l’hanno staccata dalla parete, portandola via con il suo contenuto. Dentro, si scoprirà dalla denuncia del proprietario, venivano custodite due pistole marca Beretta, una calibro 40 e l’altra 635. Armi detenute legalmente e correttamente conservate sotto chiave. Nella stessa casa i ladri hanno trovato anche 1500 euro contanti.
Finito il primo raid, l’occhio è caduto su un’altra abitazione al buio, al civico 79 sempre di via Pragrande. Anche qui stesso copione: finestra forzata e via a caccia di un bottino. Frugando ovunque hanno trovato ori per un valore di mille euro.
Presumibile che ad agire siano state le stesse persone. O forse sol0 la stessa persona.
La scoperta è stata fatta dai proprietari, rientrando a casa. Immediata la denuncia, ma i buoi ormai erano scappati. E valli a riprendere.
Un altro furto è stato invece denunciato da un negozio di bigiotteria e minerali in via Garibaldi, dal quale sarebbe sparito un anello del valore di circa 700 euro. Ma questa sembra essere un’altra storia e, probabilmente, un’altra mano.
Tutti e tre i casi sono al vaglio dei carabinieri della stazione di Agordo.

«Stiamo valutando di effettuare altri incontri pubblici con la popolazione - spiega il maggiore Marco Stabile, comandante del Nucleo investigativo della compagnia carabinieri di Belluno - per insistere sul concetto di sicurezza passiva. A volte basta anche lasciare una luce accesa per scoraggiare i ladri. Importante anche chiudere le imposte, perché costituiscono comunque una protezione e se proprio vogliono romperle faranno del rumore che potrebbe attirare l’attenzione di qualcuno. Sono piccole misure che dovrebbero entrare nella normalità del vivere quotidiano». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino