Ruba nell'auto in sosta con un bambino dentro: undicenne sotto choc

MESTRE - Succede anche questo. Che i ladri sono talmente sfacciati o temerari che non si preoccupano nemmeno di agire in diretta sotto lo sguardo - in questo caso impaurito -...

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MESTRE - Succede anche questo. Che i ladri sono talmente sfacciati o temerari che non si preoccupano nemmeno di agire in diretta sotto lo sguardo - in questo caso impaurito - di un eventuale testimone, di un baby testimone.


La cronaca. Sono all’incirca le nove e mezza di giovedì quando un residente in quartiere Piave, decide di accostare l’auto in via Montello a Mestre. Deve fare alcuni acquisti nelle vicinanze e lì trova uno spazio per parcheggiare. Con lui ha il figlio di 11 anni. «Aspettami qua, fa il bravo, ci metto poco» gli avrà detto. Per cautela toglie le chiavi dell’accensione e le ripone nello zaino appoggiato sul sedile accanto a quello del conducente. Questione di poco aveva detto il padre. E così è stato. Nemmeno una decina di minuti e l’uomo torna alla macchina. Ma trova una brutta sorpresa. La portiera anteriore lato passeggero è aperta. Che il bambino sia sceso? Affretta il passo timoroso. Per fortuna non è così. Il piccolo è al suo posto, sul sedile posteriore. Ma è piuttosto agitato. Mentre era in attesa del papà, all’improvviso ha sollevato gli occhi dal gioco in cui era impegnato distratto dal rumore dello sportello che veniva spalancato. Credeva si trattasse, appunto, del padre e invece si è trovato faccia a faccia con un perfetto sconosciuto. Giusto il tempo di incrociare lo sguardo che l’altro ha afferrato lo zaino per poi scappare di corsa in direzione di Piave.

IL RACCONTO


Questo in sintesi il racconto del furto fatto prima al genitore e poi agli agenti della polizia, arrivati sul posto allertati dalla centrale operativa del 113 che aveva ricevuto la telefonata del derubato. Il malvivente era piuttosto giovane, con la barba corta e la carnagione chiara, vestito di scuro. I poliziotti hanno subito pattugliato le vie adiacenti ma del topo d’auto nessuna traccia. Qualche indizio utile magari potrebbe giungere dalle immagini registrate dalle telecamere installate nei dintorni. Il bottino? Dentro lo zaino, da quanto si è potuto verificare, c’erano anche le chiavi di casa e qualche banconota da dieci euro, insieme agli immancabili effetti personali. Tutto è bene quel che finisce bene. Già poteva andare peggio. Il ladro infatti avrebbe potuto persino rubare la macchina e scaraventare fuori il minorenne. Ma qui sconfiniamo nelle ipotesi. Certo è che alla luce del sole, in strada, uno non ha avuto la benché minima remora a compiere il furto dopo che, con ogni probabilità, aveva visto che il conducente si era allontanato senza attivare la chiusura centralizzata. Ad agire forse uno dei numerosi tossicodipendenti a caccia di qualche soldo per poter comprarsi la dose quotidiana. Come quello che nel pomeriggio della stessa giornata, in via Aleardi, con il volto travisato dal cappuccio della felpa ha strappato la borsa a una pensionata di 74 anni che stava rincasando, racimolando circa 60 euro, fuggendo poi in direzione di via Cappuccina.
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Il Gazzettino