Dipendente infedele: ruba alla ditta per cui lavora 20mila euro di materiale

Dipendente infedele: ruba alla ditta per cui lavora 20mila euro di materiale
SELVAZZANO DENTRO - Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Selvazzano Dentro hanno denunciato, in stato di libertà, M.P., 36 enne, moldavo, residente a...

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SELVAZZANO DENTRO - Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Selvazzano Dentro hanno denunciato, in stato di libertà, M.P., 36 enne, moldavo, residente a Montegrotto Terme, accusato di furto aggravato e continuato.


Tutto è iniziato dalla denuncia presentata alla Stazione dei Carabinieri di Selvazzano da parte della titolare dell’azienda per la quale lo straniero lavora, una società che si occupa della vendita di materiale per l’edilizia con sede in quel Comune. La donna si era accorta che, da tempo, continuava a sparire, con una certa continuità, del materiale destinato alla vendita e aveva deciso di denunciare il fatto ai Carabinieri della locale stazione. Dopo alcuni accertamenti, i sospetti si sono indirizzati verso lo straniero nei confronti del quale i militari, guidati dal Maresciallo Germano Zanco, hanno richiesto un decreto di perquisizione alla Procura della Repubblica di Padova.



Una volta rintracciato il moldavo nella sua abitazione di Montegrotto Terme, è stata avviata l’attività di ricerca. Non ci è voluto molto a trovare conferma delle ipotesi investigative degli operanti che, nella cantina dell’abitazione e all’esterno di quest’ultima, hanno trovato un ingente quantitativo di attrezzatura e materiale per la costruzione sottratto, in più occasioni, alla ditta denunciante. Nonostante l’evidenza dei fatti, l’operaio ha tentato di giustificarne il possesso riferendo ai militari di essere autorizzato dalla ditta a custodire quanto trovato nella sua disponibilità. Tuttavia, una rapida verifica presso l’azienda ha consentito di smascherare definitivamente l’uomo. 


Sono stati, infatti, rinvenuti e sequestrati giunti metallici per impalcature, pannelli per la segnaletica stradale, 85 dischi abrasivi per smerigliatrice, bobine di filo elettrico e prolunghe, tre martelli pneumatici per la demolizione, un misuratore laser e varie confezioni di resina e cemento, per un valore complessivo stimato in 20 mila euro. Il materiale è stato affidato in custodia all’azienda di Selvazzano, in attesa che il Pubblico Ministero ne disponga la restituzione alla parte offesa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino