Nuova ondata di furti nelle case: ronde spontanee, ma i ladri continuano

Nuova ondata di furti nelle case: ronde spontanee, ma i ladri continuano
MONTEBELLUNA - Dopo alcuni giorni di silenzio, l'altra sera a Volpago e a Giavera è tornato a scattare l'allarme furti, fra cittadini di ronda, attaccati ai...

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MONTEBELLUNA - Dopo alcuni giorni di silenzio, l'altra sera a Volpago e a Giavera è tornato a scattare l'allarme furti, fra cittadini di ronda, attaccati ai cellulari o incollati alle finestre con occhi e orecchi tesi. Anche nel cuore della notte, anche quando bisognerebbe dormire. Trentacinque quelli in giro per controllare strade, vie e piazze, 20 a Giavera e 15 nella frazione di Cusignana, fra le più colpite dall'ennesima ondata di furti. Altri semplicemente vigili, tra pareti domestiche che non sono mai sembrate così fragili e indifese. E, ancora una volta, il problema reale è andato a braccetto con la psicosi, che porta a interpretare sempre e comunque nella stessa direzione qualsiasi segnale. Ma che il problema ci sia, e sia grave, nessuno ormai prova a negarlo. E si attende con ansia che i rinforzi chiesti e ottenuti dalle forze dell'ordine diano dei frutti. Due, in questo caso, i punti chiave: Selva, fra la zona della casa di riposo e via Dei Priuli, e Giavera, più o meno nella zona del ristorante Crema. «I ladri -dice il vicesindaco Renato Povelato- sono entrati in azione in un appartamento più o meno di fronte alla Guizzo Marseille, in via Saccardo andandosene con un bottino esiguo: circa 100 euro. Lì sono arrivate delle pattuglie del carabinieri». Sarebbero poi passati in un paio di abitazioni di via Priuli. Qui in una casa sarebbero entrati da una porta sul retro, aperta, mentre i proprietari erano all'interno. Avrebbero rovistato senza essere notati chiudendo poi, dall'esterno, i proprietari, forse per evitare di essere inseguiti. 

ESASPERAZIONE «Di fronte alla situazione di insicurezza diffusa fra la popolazione -spiegano il sindaco Paolo Guizzo e il vice Povelato- abbiamo organizzato una serata che si svolgerà il 18 novembre in auditorium. La proponiamo sia per dare una mano alla gente, sia per ringraziare il Controllo di vicinato, che ha superato le mille adesioni». E di quanto il controllo sia determinante Povelato non ha dubbi: «Non solo svolge una funzione di controllo -dice- ma raccoglie e dà segnalazioni. Invitiamo i cittadini a fare riferimento a tale servizio e a iscriversi sempre più numerosi». Meno nitido il quadro della situazione relativa alla successione degli eventi nel comune di Giavera. Qui, infatti, si segnalano furti, tentati o riusciti, nella zona del ristorante Crema. In un'abitazione, uno dei figli della proprietaria si sarebbe affacciato alla finestra dopo aver sentito il cane abbaiare vedendo una persona che saltava la cancellata. Ma qualcuno avrebbe anche visto i ladri sul piazzale della Pavimenti Durante. Lì sarebbero stati disturbati. Nel frattempo, si susseguono le indicazioni su una punto bianca, con una donna e tre uomini, avvistata da più di un residente. Circolano anche voci sull'uso di una strategia precisa: i ladri si avvalgono cioè di un autista incensurato e di un'auto pulita che gira per il paese mentre i compagni effettuano a piedi i raid, per essere raccolti a tempo debito.

LA SUGGESTIONE Dimostra poi come la paura si sia ormai impadronita di tutti anche un episodio verificatosi fra le 23 e le 24 di giovedì. Numerosissime le segnalazioni di due colpi, identificati come colpi di pistola, uditi distintamente da vari giaveresi. A questi sarebbe seguita la sirena di un'ambulanza. E naturalmente la fantasia ha portato a pensare a colpi di pistola con ferimento di persone, soccorse dall'ambulanza. La verità è invece molto più semplice. Di sicuro alle 23.30 l'ambulanza è arrivata in via Europa a Giavera, ma solamente per soccorrere un ultra sessantenne che avrebbe avuto un malore. Meno semplice spiegare gli scoppi/spari, ma si sarebbe trattato dello scoppio del pneumatico di un'auto che avrebbe sbandato sulla Schiavonesca marosticana. È comunque chiaro che anche di notte non si dormono più sonni tranquilli mentre nei discorsi della gente, in qualsiasi contesto, l'argomento tiene banco. E emergono episodi finora non noti, come furti di strumenti in ricoveri attrezzi di cui nessuno aveva prima avuto notizia. Come quelli rubati qualche chilometro più in là, a Montebelluna, nella pizzeria Da Mario di Pederiva. «Nella notte tra mercoledì e giovedì - haraccontato il titolare- uno sconosciuto, verso le 3 del mattino, ha fatto irruzione nella nostra pizzeria portando via alcuni strumenti che utilizziamo per lavorare. L'abbiamo visto dalle telecamere. È davvero triste non poter vivere tranquilli. E lavorare con l'ansia». 


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Il Gazzettino