AVIANO (PORDENONE) - Saranno sepolte assieme Alessandra Fornasier e la piccola Emma Moras: è questo l'unico desiderio espresso dai congiunti...
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IL CORDOGLIOLa città è scossa per quanto accaduto e nessuno riesce a darsi pace: «Questo tipo di tragedia ti annichilisce - le parole del vice sindaco di Aviano, Danilo Signore - Ho avuto modo di frequentare personalmente Alessandra fin da quando era bambina. Era coetanea e compagna di classe di uno dei miei figli e per questo conoscevo personalmente lei e la famiglia: tutte persone perbene, attente agli altri, rispettose della comunità. Nel mio ruolo di assessore con delega ai servizi sociali e per gli anziani l'ho vista all'opera, una volta diventata adulta, anche in casa di riposo. Una persona speciale, termine abusato in altre circostanze, ma in questo caso perfettamente calzante. Per questa ragione, fin da venerdì sera, quando abbiamo appreso della situazione disperata, su Aviano è calato il gelo».
LA VICENDALa prima ferale notizia è giunta sabato mattina, con il decesso della piccola Emma all'ospedale pediatrico triestino. Un risveglio terribile che aveva gettato nella disperazione l'intera comunità che si è poi riunita in preghiera invocando una sorte diversa per mamma Alessandra. Nel tardo pomeriggio di sabato è svanita ogni residua speranza di salvezza anche della giovane mamma: all'esito di un delicatissimo intervento di neurochirurgia, è subentrata la morte cerebrale, accertata nelle ore seguenti. «Cercheremo di stare vicino a mamma Vilma - assicura il vicesindaco - Come amministrazione non abbiamo avuto nemmeno il tempo di capire quale tipo di iniziativa adottare tanto è immensa questa tragedia. Ne parleremo in queste ore in esecutivo coinvolgendo i congiunti in qualunque scelta verrà adottata. Un abbraccio affettuoso va anche al marito Andrea, che non abbiamo avuto il tempo di conoscere». La città di Aviano vive con mestizia queste ore: «I problemi legati alla gestazione non sono infrequenti - hanno ricordato i concittadini - e purtroppo abbiamo pianto la perdita di più di un bambino che non è mai uscito dal grembo della mamma. Ma un episodio come quello di Alessandra ed Emma è talmente crudele da non lasciare fiato. Possiamo soltanto stare vicino alla famiglia Longato, che sta vivendo queste ore tremende con la medesima compostezza con cui ha sempre vissuto, sebbene i drammi li abbiano accompagnati da moltissimo tempo».
Lorenzo Padovan Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino