Free Bikers polesani derubati dalle scimmie durante il raid in Thailandia

PORTO VIRO - Hanno gli occhi pieni di meraviglia i quattro Free Bikers, tre portoviresi Mario Mantovan, Vincenzo Mancin, Mauro Garbin e il portotollese Vittorio Cacciatori,...

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PORTO VIRO - Hanno gli occhi pieni di meraviglia i quattro Free Bikers, tre portoviresi Mario Mantovan, Vincenzo Mancin, Mauro Garbin e il portotollese Vittorio Cacciatori, che stanno scoprendo in sella alle proprie biciclette i paesaggi incantevoli della Thailandia e che una volta raggiunta la città di Bangkok hanno avuto occasione di effettuare una lunga visita pregna di emozione all’ambasciata italiana. Dopo essere stati letteralmente derubati dei viveri da un nutrito gruppo di scimmie, aver visto posti incantevoli e baie bellissime, il colore e la vivacità dei mercati, aver apprezzato lo spassionato spirito ospitale delle popolazioni locali, il tutto pedalando per 1.000 chilometri con una costante brezza contraria, il caldo umido e gli innumerevoli saliscendi, i quattro cicloamatori hanno goduto anche dell’accoglienza di vari ordini che hanno incontrato lungo il loro percorso tra cui i frati cappuccini, i missionari Oblati di Maria Immacolata e i Camilliani.

DALL’AMBASCIATORE
A Bangkok i quattro sono stati accolti dall’ambasciatore Lorenzo Galanti, quali ambasciatori del Veneto e dei propri territori di appartenenza. Oltre a consegnargli i gagliardetti di Porto Viro e Porto Tolle e la bandiera della Regione del Veneto, è stata portata anche una lettera scritta per l’occasione dal presidente del consiglio regionale che è stata letta con particolare emozione.
PADRI SALESIANI
Nella capitale thailandese i cicloamatori deltizi sono stati ospiti per un paio di giorni all’ispettoria nazionale dei salesiani in Thailandia grazie a Theprat Tipisan, padre ispettore dei salesiani di Thailandia, Laos e Cambogia.
L’esperienza alla scoperta della Thailandia prosegue. Ora il gruppo di amici si sta preparando a un viaggio aereo in direzione del nord dello stato alla volta di Chiang Mai e Lampang.

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Il Gazzettino