Foibe, mozione: «Via le onorificenze a Tito, ha lacerato le nostre terre»

Il recupero di alcune salme da una foiba in una foto d'archivio. ''Trieste, con la Risiera di San Sabba e la Foiba di Basovizza,
TRIESTE - Far sì che la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia si adoperi nei confronti del Governo per modificare la legge che disciplina la concessione delle...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TRIESTE - Far sì che la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia si adoperi nei confronti del Governo per modificare la legge che disciplina la concessione delle onorificenze (legge 178/1951) in modo da revocare quelle «Al merito della Repubblica italiana» conferite a Josip Broz Tito, presidente della Repubblica socialista federale di Jugoslavia. È quanto chiede una mozione depositata in Consiglio regionale, che mira a «far decadere qualsiasi riconoscimento assegnato dallo Stato italiano - spiega la Regione Fvg - nei confronti del Maresciallo per i crimini perpetrati contro le popolazioni italiane in Istria, Venezia Giulia e Dalmazia durante il suo periodo alla guida della Jugoslavia».


«Anche se è inusuale che un assessore proponga e sia primo firmatario di una mozione, ho scelto questa via - afferma l'assessore regionale a Politiche comunitarie e corregionali all'estero, Pierpaolo Roberti, primo firmatario della mozione - per dare all'azione di pressing sul Governo una base condivisibile da tutte le forze politiche. La mozione, già depositata, è infatti aperta alla sottoscrizione di chiunque voglia contribuire a far in modo che quell'onorificenza ingiusta ed irrispettosa venga revocata».

«Quest'azione - precisa l'assessore - non può e non deve essere vista come un ritorno al passato ma, anzi, come la volontà di volgere lo sguardo al futuro. Revocare le onorificenze a Tito consentirà di relegare al passato una storia che ha lacerato le nostre terre, creando contrapposizioni che solo riconoscendo la verità potranno essere completamente e finalmente sanate». 
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino