​L'allarme di Fivi: le vecchie vigne sono a rischio scomparsa

foto di repertorio
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VERONA - I Vignaioli indipendenti (FIVI) sbarcano a Vinitaly con i tralci delle loro viti per richiamare l'attenzione sul tema della tutela del vigneto. 158 vignaioli, 43 in più dello scorso anno, presenti in uno spazio collettivo anche per far sentire la loro voce nei confronti di una burocrazia sorda. Sono tre gli aspetti centrali per Fivi. Si parte dai vigneti storici ed eroici, oggetto in questi mesi di un censimento da parte del Ministero. Il problema è che i vigneti sotto i 1.000 metri quadrati sono esclusi dalla registrazione, poiché considerati per uso personale, e non richiedono denunce di produzione o altri oneri di registrazione della loro produzione. Tuttavia, proprio nelle aree in cui la viticoltura eroica è sopravvissuta fino a oggi, 1.000 metri quadrati sono una dimensione di tutto rispetto, dove i Vignaioli hanno conservato pratiche colturali e varietà genetiche uniche, che rischierebbero di essere perdute nel momento in cui tali vigneti fossero espiantati o abbandonati.


«La nostra richiesta al MInistero delle Politiche agricole e alle Regioni – dichiara la presidente Matilde Poggi - è di promuovere il censimento e la tutela dei vigneti storici ed eroici, indipendentemente dalla loro estensione».
La Fivi chiede inoltre che venga incentivata la pratica della selezione massale per permettere a ogni produttore di mantenere il patrimonio genetico delle proprie vigne. 

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Il Gazzettino