Voleva fare la bella vita: con la finta rapina ruba 13mila euro al papà benzinaio

Voleva fare la bella vita: con la finta rapina ruba 13mila euro al papà benzinaio
PADOVA - Fingere di essere stato rapinato per rubare i soldi al padre, gli è costata una citazione in giudizio per rispondere di simulazione di reato e procurato allarme....

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PADOVA - Fingere di essere stato rapinato per rubare i soldi al padre, gli è costata una citazione in giudizio per rispondere di simulazione di reato e procurato allarme. Gianluca Bepato, 43 anni residente a Campodarsego, avrebbe preso oltre 13 mila euro custoditi nel self service dell'impianto di erogazione carburante di via Uruguay gestito dal papà per fare la bella vita. Era sicuro di cavarsela ma i poliziotti, coordinati dal sostituto procuratore Benedetto Roberti titolare delle indagini, lo hanno messo con le spalle al muro. Nessuna telecamera della vidoeosorveglianza ha mai immortalato i due banditi con il casco in testa e armati di coltellino. 

 
I FATTIEra la mattina del 20 agosto dell'anno scorso quando Gianluca Bepato, alle 10.30, ha chiamato il 113: «Sono stato rapinato! Due uomini con il casco mi hanno puntato un coltellino e chiesto di consegnare l'incasso». In pochi istanti in via Uruguay 21 è intervenuta, al distributore di benzina San Marco Petroli Distribuzione Srl gestito dal padre del 43enne, prima una pattuglia della sezione Volanti e poi gli uomini della Squadra mobile. «Stavo sistemando i soldi dell'incasso degli ultimi quattro giorni, circa 10 mila euro, - aveva raccontato agli agenti - quando sono entrate in ufficio due persone a volto coperto. Mi hanno detto di consegnare i soldi e io non ho potuto fare altro che accettare. Poi se ne sono andate, sgommando via in moto».
LE INDAGINIIl racconto del 43enne però non ha convinto gli inquirenti e l'uomo è stato accompagnato in Questura per ulteriori accertamenti. I poliziotti sono tornati alla stazione di benzina e sotto un malloppo di carte hanno trovato e sequestrato 13.590 euro. I soldi, prelevati dalla colonnina del self service, erano stati nascosti. Nell'ufficio non erano presenti telecamere della videosorveglianza, così gli investigatori hanno acquisito i filmati registrati da altri occhi elettronici installati in zona. Nessuna ha mai ripreso una banda di motociclisti armati rapinare la pompa di carburante San Marco di via Uruguay. Allora il 43enne è stato messo sotto torchio e alla fine ha confessato di non essere stato vittima di un colpo ai suoi danni.

IN TRIBUNALESecondo gli inquirenti Bepato ha organizzato la messinscena per poi prendersi i soldi e fare la bella vita. Era sicuro di non essere scoperto, perchè nell'ufficio del distributore non ci sono le telecamere della videosorveglianza. Il pubblico ministero lo ha citato in giudizio e il prossimo 4 febbraio del 2020 dovrà comparire davanti al giudice del Tribunale monocratico per rispondere di simulazione di reato e procurato allarme, il magistrato nel capo di imputazione parla anche di appropriazione indebita. 
Marco Aldighieri Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino