Padova. Figli con due mamme. La condanna: «Le vittime sono bambini ai quali viene negata, attraverso un atto giudiziario, l'esistenza di un genitore

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PADOVA - Figli con due mamme, il caso della città del Santo. Sul tema sono intervenute ieri anche la Cgil di Padova e Udu, il sindacato studentesco Unione degli universitari. «Una decisione sbagliata, figlia di una politica miope che toglie diritti per questioni meramente ideologiche e identitarie, ledendo i diritti dei cittadini del nostro Paese. Un accanimento incomprensibile, specie perché a esserne vittime sono bambine e bambini cui viene negata, attraverso un atto giudiziario, l'esistenza di un genitore. Piuttosto che colmare un vuoto legislativo si preferisce giungere a situazioni dove dei diritti che venivano esercitati da tempo, senza ledere nessuno, vengono revocati» è la netta posizione di Marianna Cestaro, segretaria Cgil con delega alle politiche di genere e pari opportunità.

«Una situazione grave e preoccupante dichiarano Emma Ruzzon, presidente del consiglio degli studenti Unipd, e Domenico Amico, coordinatore Udu Padova . È un'azione che va a minare non solo la serenità ma anche l'identità delle famiglie. Ricordiamo le parole del ministro Piantedosi e della ministra Roccella: parlavano di mercato, di "spacciare bambini", di un paese dove il problema è la natalità, ma dove poi ti rendono impossibile essere genitore. Mesi fa siamo scesi in piazza accanto alle famiglie arcobaleno e lo faremo ancora: non accetteremo più situazioni di questo tipo e non ci fermeremo finché non verranno garantiti pari diritti e pari dignità».

 

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Il Gazzettino