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PADOVA - «Ci chiedono di fare figli, ma poi chi li fa viene trattato come un criminale». Sono passati esattamente due mesi da quando Annagaia Marchioro ha calcato il palco di fronte a palazzo Moroni vestita di rosa chiedendo pari diritti per tutti i bambini e tutte le famiglie, a Padova come in tutto il Paese. Per la popolare attrice teatrale di origine padovana, regina dei social, che non ha mai fatto mistero della sua omosessualità e che afferma di comporre con la figlia «una famiglia tradizionale allargata matrilineare single», il risveglio di ieri nella sua abitazione milanese è stato tutt'altro che felice.
«Sono stata raggiunta dalle notizie di quanto sta accadendo a Padova e delle prime notifiche inviate dalla Procura alle famiglie arcobaleno. Cosa aggiungere? Che mi sembra una follia continuare ad umiliare dei bambini, peraltro già traumatizzati dalle vicende che stanno vivendo. E trovo folle anche voler complicare la vita di famiglie che dovranno passare per altre vie e ricorrere a nuove spese legali per capire come procedere con l'adozione dei figli che stanno crescendo fin dalla nascita, i loro figli».
IL PARADOSSO
Non riesce neanche più a scherzarci sopra Annagaia Marchioro, neppure con quel sarcasmo di tradizione veneta al quale ci ha abituati la zia Gina, il più popolare tra i suoi personaggi. «Sembra che il problema dell'Italia sia la scarsa natalità, poi però i bambini devono rispondere a certi canoni di provenienza altrimenti non possono essere garantiti pari diritti né a loro né alle loro famiglie.
Ad esempio? «A me sembra ci sia un tentativo di depistare l'opinione pubblica rispetto ad un altro punto che merita il nostro interesse a proposito di famiglie e della cura che si deve a queste. Tra pochi giorni, infatti, scadrà il bando relativo ai fondi del Pnrr destinati agli asili nido in Italia e finora siamo ben lontani dall'ottenerli. Si fa un gran parlare di famiglia, eppure il focus in questo senso dovrebbero essere i 4,6 miliardi previsti per i servizi per l'infanzia, per la costruzione o il rimodernamento di oltre 2mila asili nido e scuole materne».
I BISOGNI
Parla con cognizione di causa Annagaia: «Lo sto vedendo sulla mia pelle, con una bimba di un anno e mezzo, quanto siamo arretrati sul tema. Non si riesce ad entrare in graduatoria e le famiglie, qualsiasi sia la loro forma, sono costrette ad avvalersi del prezioso aiuto dei nonni o di sborsare interi stipendi per una baby sitter che si occupi dei figli finché si è al lavoro per mantenerli. Se è questo l'incoraggiamento alla maternità che pensano di dare a noi donne, credo siano fuori strada. Il tema deve essere la cura della famiglia, il fatto di non isolare le persone e non lasciare le famiglie sole, le mamme sole».
L'ultimo pensiero di Annagaia Marchioro va a quelle della sua città: «Si sta creando un caos quando ora il focus dovrebbe essere un altro. Ora queste famiglie dovranno iniziare nuovi percorsi sempre più costosi, cercare di intraprendere adozioni speciali, riconquistare i loro diritti, a Padova come ovunque in Italia». Al loro fianco Annagaia, che non arretra rispetto al suo impegno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino