Inventa la seminatrice manuale per combattere il mal di schiena

Inventa la seminatrice manuale per combattere il mal di schiena
FELTRE - Uno strumento tutto feltrino per seminare l'orto senza fatica. È questa l'idea venuta circa una decina di anni fa a Romano «beso» Scopel,...

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FELTRE - Uno strumento tutto feltrino per seminare l'orto senza fatica. È questa l'idea venuta circa una decina di anni fa a Romano «beso» Scopel, abitante della frazione feltrina di Villaga. L'uomo, 65enne, qualche acciacco come tante persone, e l'idea che balena nella mente di inventare un qualcosa che possa aiutare a seminare l'orto, senza essere costretti ad andare su e giù con la schiena.

«Si tratta di una seminatrice manuale - spiega lo stesso ideatore - per la piantagione di semi, come piselli, mais, fagioli, zucche e quant'altro». Ma com'è nata l'idea? «Io sono coltivatore da sempre - racconta Scopel - ho imparato il mestiere da mia mamma e poi ho portato avanti le culture tradizionali del nostro territorio. Col passare del tempo è arrivato il mal di schiena, ed ho iniziato a pensare cosa si poteva fare per non doversi chinare ogni volta per arrivare a livello del terreno. Ho quindi fatto un prototipo con dei materiali di scarto». Realizzato il prototipo, Scopel si è reso conto che la sua invenzione funzionava. Circa due anni fa quindi, ha chiesto l'aiuto di un amico esperto in questo settore ed insieme hanno realizzato un vero e proprio attrezzo. Da qui alla produzione di un migliaio di pezzi il passo è stato breve. «Il risultato è quindi stato la realizzazione di questa seminatrice molto semplice da usare, che abbiamo chiamato »seme facile" - prosegue il feltrino -. Attualmente ne abbiamo prodotti un migliaio che saranno venduti nei consorzi agricoli e nelle agricole della provincia di Belluno. Vediamo come risponderà il mercato, e poi decideremo se vale la pena di allargarsi anche fuori dai confini provinciali". Uno strumento quindi totalmente made in Feltre per aiutare i piccoli coltivatori del nostro territorio. «Non ho guardato a ditte esterne, perché volevo che questo attrezzo fosse tutto feltrino» conclude Scopel. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino