Tigri, leoni e leopardi: la savana a due passi da Mestre

Gianni Mattiolo con le sue tigri
CAMPOLONGO MAGGIORE - Il ruggito dei leoni si sente da lontano. Fortissimo, un po' inquietante. La savana è a pochi chilometri da Mestre, nelle campagne di Campolongo...

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CAMPOLONGO MAGGIORE - Il ruggito dei leoni si sente da lontano. Fortissimo, un po' inquietante. La savana è a pochi chilometri da Mestre, nelle campagne di Campolongo Maggiore. È qui che abita Gianni Mattiolo assieme ai suoi animali, una quarantina di grandi felini: leoni, tigri, leopardi e puma. Una fattoria con un appezzamento di terra, dove vivono in capienti gabbie gli animali. Ma non è certo una prigione, lo si capisce immediatamente. Il rapporto tra felini e padrone è assolutamente amichevole, una simbiosi totale: baci, carezze, coccole come si farebbe con un qualsiasi gatto. Gianni entra ed esce dalle gabbie senza alcun problema, si fa leccare, mordicchiare, annusare con la massima tranquillità. Gli animali sono felici di vederlo, gli corrono incontro, lo cercano, vogliono giocare con lui.


«Ma andiamoci piano, questo non è il mondo dei cartoni animati di Disney chiarisce subito - questi sono animali che possono essere anche molto pericolosi, bisogna capire i loro comportamenti e non commettere l'errore di attribuirgli sentimenti simili ai nostri. Non sono umani, sono bestie che aggrediscono solo per due motivi: fame e paura. Io non entrerò mai nella gabbia di un leone mentre mangia. Il suo istinto lo porta a difendere il cibo e non c'è amico che tenga. In altri momenti posso accarezzare la pancia di un leone senza alcun rischio». Gianni Mattiolo, 53 anni, modenese di nascita, come conferma l'accento, vive da oltre vent'anni in Veneto.  Figlio di un ingegnere, studi a sua volta in ingegneria e psicologia, ma soprattutto un'immensa passione per gli animali. Ha cominciato come illusionista: faceva apparire gli elefanti. Ha girato il mondo con grande successo...
 
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Il Gazzettino