Multe per eccesso di velocità in Romea sulle auto di turisti stranieri, ma è una truffa

CHIOGGIA Turisti stranieri truffati con multe false per eccesso di velocità
CHIOGGIA - Una truffa “raffinata” quella messa in atto, da qualche giorno, a Chioggia (e, probabilmente, in altre località di vacanza) nei confronti dei...

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CHIOGGIA - Una truffa “raffinata” quella messa in atto, da qualche giorno, a Chioggia (e, probabilmente, in altre località di vacanza) nei confronti dei turisti stranieri (5 o 6 sono i casi rilevati), ma che la polizia locale, appena avutane conoscenza, ha subito provveduto a rendere inoffensiva e sulla quale ha iniziato le indagini per rintracciarne gli autori.



LA VICENDA
Tre o quattro giorni fa alcuni “multati” si sono presentati al comando della polizia locale esibendo un “verbale”, trovato sul parabrezza dell’auto, con il quale si chiedeva il pagamento di 186 euro, entro 5 giorni, per aver superato, in Romea, il limite di 40 km orari, in un tratto sorvegliato da autovelox. Il pagamento, dicevano le istruzioni, poteva essere fatto subito con Paypal (c’era il Qr-code) o tramite bonifico bancario, tra il 6° e il 60° giorno, ma allora sarebbe costato 422 euro. Il verbale appariva verosimile, almeno nel linguaggio burocratico e, per uno straniero che si trovi in Italia per vacanza, la cifra da versare non sarebbe neppure altissima, per cui la facilità di pagamento con Paypal, incoraggiava a versare quei 186 euro e farla finita.


Uno straniero potrebbe non sapere che il “Comando intercomunale di polizia locale del Veneto” (intestatario del verbale) non esiste, così come non esiste un limite dei 40 sulla Romea, in territorio di Chioggia e che anche gli importi delle multe non sono quelli vigenti. Ma la notifica della sanzione da autovelox sul parabrezza dell’auto è, chiaramente, impossibile ed è stata questa circostanza ad insospettire le potenziali vittime che si sono rivolte alla polizia locale di Chioggia. Il comando ha informato la Procura della Repubblica di Venezia, chiedendo il blocco del conto su cui affluiscono gli eventuali pagamenti, in modo “sterilizzare” gli effetti della truffa su chi dovesse cascarci, ha preso contatto con la sede Paypal di Milano, per risalire a chi abbia aperto il conto e diffuso la notizia della truffa per informare i turisti, e gli operatori economici che li seguono nel loro soggiorno a Chioggia, che si tratta di un falso.


I reati ipotizzati, per ora a carico di ignoti, sono truffa aggravata e uso di atto falso. Sarà, però, difficile trovare i colpevoli del misfatto. Il conto Paypal potrebbe, infatti, essere stato aperto all’estero e intestato a qualche “testa di legno”, ovvero un nullatenente che si sia prestato, o a qualcuno che abbia usato documenti falsi. L’unica difesa efficace da una simile situazione, quindi, sembra essere l’accortezza e la consapevolezza che esiste anche questo ennesimo tipo di imbroglio, sia verso gli stranieri in Italia, ma anche verso gli italiani che dovessero recarsi all’estero e trovarsi con “sorprese” del genere. Il guadagno dei truffatori, infatti, è destinato a durare ben poco, appena il trucco viene scoperto, e a costoro conviene, quindi, replicarlo il più possibile, in diverse città.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino