Ex ospedale al Mare: 130 milioni di euro per trasformarlo in due resort extralusso

LIDO DI VENEZIA - Un investimento da 130 milioni di euro e due grandi resort a cinque stelle chiuderanno la tristissima vicenda dell'ex ospedale al Mare, che da punto di...

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LIDO DI VENEZIA - Un investimento da 130 milioni di euro e due grandi resort a cinque stelle chiuderanno la tristissima vicenda dell'ex ospedale al Mare, che da punto di eccellenza della medicina è diventato un ricettacolo di sbandati e clandestini. L'investimento sarà della Cassa Depositi e prestiti e la gestione sarà a cura di due grandi del turismo: Club Med e Th Resort.


Con questa operazione si presenta ufficialmente l'Agenzia per lo sviluppo, presieduta da Beniamino Piro (imprenditore e presidente dell'Invest Club, che svolge l'incarico a titolo gratuito), struttura voluta dal sindaco per facilitare l'incontro fra investitori che credono nel futuro di Venezia. Con Piro c'erano il direttore generale della Cassa Depositi e prestiti Marco Sangiorgio, l'amministratore delegato di Th-resorts Gaetano Casertano e, in collegamento telefonico da Parigi, l'amministratore delegato di Club Med Italia Arnaldo Aiolfi. Con loro, il prosindaco del Lido Paolo Romor.
 

Dopo l'esperienza con Est Capital, che aveva promesso che avrebbe rivoltato il Lido come un calzino e poi ha lasciato dietro di sè quello che vediamo oggi, essere prudenti è comunque d'obbligo.
«Ma qui - premette Piro - stiamo parlando di un ente controllato dallo Stato all'80 per cento che intende investire e di due gruppi di primaria importanza. Davvero ci sono le condizioni per un rilancio del Lido, se mettiamo assieme il restauro radicale del palazzo del Casinò, della chiusura del buco e del restauro di Excelsior e Des Bains. Lo capite? Due strutture a 5 stelle aperte 365 giorni l'anno consentiranno d'estate di portare famiglie e amanti del wellness e d'inverno il turismo congressuale».

Come saranno i resort, da 300-400 camere a 5 stelle, lo ha anticipato Casertano. «Abbiamo ripreso tre grandi linee guida - ha detto - quella di benessere allargato, quella della vocazione turistica della città e del Lido, e quella dell'apertura della struttura durante tutti i mesi dell'anno, con le intuibili ricadute economiche e sociali sul tessuto della comunità che vi vive. Strutture del genere, infatti, porteranno la nascita di molti posti di lavoro diretti e indiretti». Sull'apertura alla città, è stato assicurato che la chiesa e il teatro Marinoni saranno restaurati e resi fruibili e sarà possibile per la cittadinanza accedere anche ad alcune delle prestazioni offerte dai villaggi.
Intanto, però, tra il dire e il fare c'è di mezzo un complesso abbandonato di 50mila metri quadrati lasciato nel degrado. «Abbiamo cercato di arginare le occupazioni con nuove recinzioni - ha concluso Sangiorgio - ma ci vorrebbe l'esercito per impedire ogni accesso. Le garantisco però, che appena apriranno i cantieri il problema sarà risolto».

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Il Gazzettino