QUERO VAS (BELLUNO) - «Andrò a cercare papà anche in montagna, dove ci portava da bambini». Monica Dalla Favera non si dà per vinta e non ha...
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Ma la scomparsa di Dalla Favera sembra ormai un vero e proprio rebus. «Era uscito di casa lasciando tutto come se dovesse rientrare da un momento all'altro - racconta la figlia Monica - si era anche scaldato la tisana, che è stata lasciata lì, in cucina sui fornelli, pronta per essere bevuta». Ma Angelo, che soffriva di vuoti di memoria, dal primo pomeriggio di quella domenica non ha più dato sue notizie. Il telefonino è rimasto acceso solo fino alle 18.30 di quel giorno e ha sempre suonato a vuoto. Da allora è sempre stato spento.
L'unica segnalazione arrivata e ritenuta attendibile è quella che lo colloca, nella tarda mattinata del 18 novembre, a Onigo di Pederobba (TV). Per questo ora Monica, tramite l'associazione Penelope per le persone scomparse, ha fatto appello anche alla Prefettura di Treviso. Ha chiesto che anche lì vengano organizzate squadre di ricerche nel Trevigiano sulle tracce di Dalla Favera. Le ricerche nel Bellunese proseguono. «I carabinieri e protezione civile continuano a cercare e nono si fermano», sottolinea Monica ringraziando tutti quelli che si stanno dando da fare per trovare papà Angelo. È stato attivato anche l'elicottero dei carabinieri, che nei giorni scorsi ha fatto delle ricognizioni con fotografie, che però non hanno dato alcun risultato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino