Estorsioni online, arrestato: si fingeva donna sul web per adescare

Estorsioni online, arrestato: si fingeva donna sul web per adescare
TRIESTE - Un presunto estorsore che operava sotto mentite spoglie femminili sul web è stato arrestato a Duino (Trieste) dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni che ha...

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TRIESTE - Un presunto estorsore che operava sotto mentite spoglie femminili sul web è stato arrestato a Duino (Trieste) dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni che ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall'Autorità giudiziaria di Milano.  L'uomo è un quarantatreenne, gravemente indiziato di estorsione online in danno di svariate vittime - 28 casi accertati - che agganciava su chat private. Presentandosi con profili femminili, riusciva a inoculare malware ai suoi interlocutori trafugando dati personali sensibili, foto e corrispondenza a sfondo sessuale, per poi estorcere pagamenti, anche in cripto-valuta, dietro minaccia di pubblicazione dei materiali compromettenti. Utilizzando profili social falsi, in particolare femminili, il soggetto, dopo aver studiato il profilo della vittima, esaminandone gusti, abitudini e stili di vita, sarebbe entrato in contatto con uomini tra i 30 e i 50 anni, facendo leva sugli aspetti sessuali anche mediante invio di foro accattivanti con le quali in realtà inoculava il malware necessario per prendere possesso dei dispositivi informatici, trafugando documenti e files multimediali compromettenti.


Dietro minaccia della loro pubblicazione nei servizi della rete internet, oppure con messaggi del tipo “0,5 bitcoin e si conclude (…) oppure la sua signora verrà a conoscenza di tutto”, sarebbe riuscito a obbligare le vittime al pagamento di somme di denaro. Non è bastato l’utilizzo di connessioni telematiche anonimizzate, la movimentazione dei profili illeciti in conti accesi in diversi Paesi e l’utilizzo di wallet Bitcoin, vicende tutte puntualmente ricostruite e risolte dagli investigatori milanesi che hanno permesso alla procura della Repubblica di Milano di trarre la gravità delle condotte criminose e gli indizi necessari per richiedere, al Giudice per le indagini preliminari, l’emissione della misura cautelare in carcere che è stata eseguita dagli agenti del Compartimento di Milano, coadiuvati da quegli di Trieste che avevano fornito elementi utili alla localizzazione dell’indagato.



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Il Gazzettino