Emergenza abbandoni: il rifugio ha esaurito tutti i posti, 1.200 i cani dispersi

Uno dei tanti cani che in questi anni sono stati accolti al canile di Rubano
RUBANO - Un’estate “calda” al rifugio di Rubano gestito dalla Lega del Cane. E non solo per le alte temperature che anche qui si fanno sentire, ma per...

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RUBANO - Un’estate “calda” al rifugio di Rubano gestito dalla Lega del Cane. E non solo per le alte temperature che anche qui si fanno sentire, ma per l’emergenza abbandoni di cani e gatti che in questi ultimi mesi ha riempito i box. Oggi nella struttura di via Palù sono ospitati 90 cani, praticamente l’accoglienza è al completo, mentre sono 78 i gatti abbandonati e presi in carico dal rifugio. Di questi alcuni sono ospitati nella struttura e altri sono in stallo presso i volontari. 

I MOTIVI

E purtroppo a tenere sempre alta l’emergenza per l’abbandono degli animali sono i casi sociali, le segnalazioni di maltrattamenti e la cessione da parte dei proprietari che per vari motivi non li possono più tenere. Sono queste le emergenze con cui il rifugio di Rubano ha a che fare tutto l’anno, ma che sembrano essersi acutizzate in questi ultimi mesi. C’è chi si presenta al canile con un animale anziano che non vuole più gestire, chi accompagna qui il cane di famiglia che viveva con il papà anziano che non c’è più, chi cambia casa e non vuole portare con sé il cane, ma c’è anche chi si separa e il cagnolino che tanto era stato desiderato dalla coppia diventa un impiccio. Storie quotidiane a cui il rifugio, il cui servizio che viene garantito ai territorio dell’ex Ulss16, compresa la città di Padova, si basa sul volontariato e si regge sulla beneficenza, cerca di far fronte ma non senza difficoltà. Perché anche qui il periodo non facile si fa sentire, ma la struttura non molla la sua missione.

LA TESTIMONIANZA

Lo sa bene la presidente della sezione padovana della Lega Nazionale del Cane, Giovanna Salmistrato, che ogni giorno vive le difficoltà del rifugio. Stamattina sono in ingresso tre molossi che si aggiungono alla quindicina di cani della stessa razza, fra cui pitbull e amstaff, che sono entrati qui negli ultimi tempi. Perché anche la scelta sbagliata di un cucciolo diventa un’emergenza una volta cresciuto.
«E’ un’estate difficile - ha detto Salmistrato -, abbiamo la struttura al limite e una lista d’attesa per gli ingressi. Non è facile, abbiamo diversi cani anziani che difficilmente usciranno, ma anche per loro sarebbe bello poter vivere con l’affetto di una famiglia che li accolga, e l’ingresso di alcuni molossi che sono arrivati qui per diversi motivi. Cani anche questi affettuosi, come Orso e Rosa, che hanno bisogno di una gestione presente. E poi c’è l’abbandono dei gatti, ne abbiamo 78 in gestione, e molto c’è ancora da fare sul fronte della sterilizzazione». 

IL MICROCHIP

E poi c’è tutto il capitolo della registrazione all’anagrafe canina degli animali tramite microchip, obbligatorio per legge, su cui il Servizio Veterinario di Igiene Urbana dell’Ulss 6 Euganea ha una campagna di sensibilizzazione: un metodo di identificazione dell’animale che permette di rintracciare i proprietari. Ed è quello che è accaduto ad Antonino, un maltese dal carattere esuberante e incontenibile, pieno di vita e con tanta voglia di giocare, correre ed esplorare il mondo. 


Nei giorni scorsi, per perlustrare le zone circostanti, Antonino si è allontanato da casa, inutili le ricerche dei proprietari. Proprio in questo frangente sono intervenuti gli operatori dell’Uoc Servizio Veterinario di Igiene Urbana dell’Ulss 6 Euganea, diretta dal dottor Aldo Costa, che sono riusciti a ritrovare il cane grazie al microchip. «Il microchip non è solo obbligatorio per legge - ricorda il dottor Costa - è anche un dovere civico di ogni proprietario e risparmia al cane molta sofferenza nel caso in cui dovesse smarrirsi e non trovare più la strada di casa». Dai dati forniti dal Servizio Veterinario dell’Ulss 6 si contano, nel 2021, ben 1.232 cani dispersi: 781 sono poi stati prontamente recuperati dal servizio veterinario grazie al microchip e restituiti pressoché immediatamente all’affetto dei loro padroni e altri 268 sono stati riconsegnati grazie a foto e a segnalazioni; solo una piccola percentuale di cani sono deceduti per incidente (24), finiti nei rifugi (93) o affidati a nuove famiglie che li hanno accolti con amore (66).  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino