Elisoccorso notturno, una nuova intesa triennale per i voli salvavita

Un elicottero del 118 in decollo notturno
UDINE - Una nuova intesa triennale per l’efficace svolgimento delle attività di elisoccorso notturno è stata stipulata fra la Protezione civile della Regione,...

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UDINE - Una nuova intesa triennale per l’efficace svolgimento delle attività di elisoccorso notturno è stata stipulata fra la Protezione civile della Regione, l’Azienda sanitaria universitaria del Friuli Centrale (Asufc) e l’Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs). L’intesa è stata formalizzata mediante una delibera approvata dalla Giunta del Friuli Venezia Giulia su proposta del vicepresidente Riccardo Riccardi, che regge sia la delega alla salute che quella alla protezione civile. Il documento si concentra in particolare sulla fase di atterraggio notturno nei punti preordinati, sul raggiungimento del luogo in cui si trova la persona da soccorrere e sul ritorno al punto di decollo dell’elicottero. L’accordo prevede che l’apporto dei volontari sia reso alla Sanità regionale senza aggravio di costi e che “il supporto fornito dai volontari di protezione civile all’attività di elisoccorso notturno sarà fornito a titolo collaborativo e subordinato alla disponibilità dei singoli”. In ogni caso – come disciplinato dal provvedimento – l’intesa “non costituirà un obbligo di intervento da parte degli operatori volontari di protezione civile, tale da non determinare alcuna responsabilità nei confronti né della Protezione civile regionale né dei volontari di protezione civile appartenenti ai gruppi comunali e alle associazioni di volontariato”. 


I RUOLI 


Ma cosa dovrà fare la Protezione civile? Oltre alla formazione generale dei volontari, si impegna per la copertura assicurativa dei volontari contro infortuni e responsabilità nell’esercizio delle attività in questione, ma anche a fornire alla centrale operativa Sores (118) i numeri dei telefoni cellulari assegnati ai volontari di ciascuna zona del territorio regionale. Fra gli impegni, figurano anche la messa a disposizione di “ciascun volontario” di un “adeguato automezzo” e la fornitura di “adeguati strumenti di protezione individuale”. Lo scopo dichiarato è rendere rapida ed efficiente l’attività di ricezione delle chiamate dalla centrale Sores, gli spostamenti per raggiungere il punto di atterraggio dell’elicottero, il trasporto con automezzo del personale sanitario dal punto di atterraggio a quello in cui si trova la persona da soccorrere e successivamente il ritorno all’elicottero. Da parte sua, il Servizio sanitario regionale (e l’Arcs nello specifico) dovrà fornire una preparazione adeguata sulle operazioni necessarie nel caso di interventi di elisoccorso notturno, ma trasmettere anche l’elenco delle elipiazzole abilitate. 

 

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Il Gazzettino