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ROVIGO - La sua morte porta via un pezzo di storia politica del Polesine: Elios Andreini si è spento alle prime ore di ieri, a 81 anni, all'ospedale Santa Maria Regina degli Angeli di Adria, dove era ricoverato da alcuni giorni. Una colonna della Sinistra che aveva origini romagnole, era approdato e aveva messo radici ad Adria dopo aver vinto una cattedra nel 1968. Come insegnante di lettere e come politico ha saputo essere un vero maestro, offrendo un esempio di coerenza e di capacità di dialogo che viene riconosciuta con sincera stima anche da quanti si sono sempre trovati su fronti opposti al suo. Perché Andreini è sempre stato comunista. Ed è rimasto un uomo del secolo scorso, una figura d'altri tempi. Con il suo sguardo penetrante e il sorriso abbozzato sapeva ascoltare, muovendo fra la labbra il suo onnipresente sigaro, prima ancora che esporre in modo chiaro e convincente le proprie argomentazioni.
LA CARRIERA
Era nato a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, l'otto settembre 1940 ed era stato per due legislature senatore della Repubblica nelle fila dell'allora Pci. La sua esperienza politica romana, nella decima e undicesima legislatura, iniziò il 9 luglio 1987 e si concluse il 14 aprile 1994.
I RICORDI
Fu vicesindaco di Adria nella prima giunta di sinistra, guidata dall'allora sindaco Valerio Cavallari, esecutivo che vide il debutto in politica di un giovane Sandro Gino Spinello. «Era - lo ricorda Spinello - un personaggio enorme, il classico intellettuale organico. Fu un novità politica per la nostra comunità e straordinario per Adria. Grazie anche a lui iniziò il periodo delle prime giunte di sinistra, con l'appoggio esterno dei liberali. A quei tempi Adria era un laboratorio politico. Andreini è stato un grande dirigente politico. Anche ultimamente ha cercato di far prevalere la sua visione etica. È stato inoltre il padre della legge sul Parco del Delta. Con la sua morte, il Polesine ha perso una grande personaggio». «Se ne è andato uno dei politici più fini e influenti che la nostra città abbia espresso - sottolinea Lamberto Cavallari, figlio dell'ex sindaco Valerio - un uomo dotato di grande intelligenza, in grado di rendere semplice ogni ragionamento. Faccio fatica a parlare del personaggio politico perché da sempre Elios è stato parte della mia famiglia grazie alla grande amicizia che lo legava a mio padre. I miei pensieri oggi vanno all'amico che per me è stato, un riferimento importante soprattutto dopo la scomparsa di papà. Oggi mi piace ricordarlo così, mentre discute con papà. Le mie condoglianze e il mio affetto a Diana e Petra. Ciao Deo, ovunque tu stia andando, fai buon viaggio».
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