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L'annuncio di Luigi Brugnaro è arrivato con un tweet da Roma nel tardo pomeriggio di ieri. «Ci siamo, tutto è pronto! Firmate le liste dei candidati! Ora assieme a tante persone coraggiose e determinate porteremo la nostra voce nei territori per il futuro del nostro Paese», ha scritto il leader di Coraggio Italia, forza che insieme a Noi con l'Italia di Maurizio Lupi, Italia al Centro di Giovanni Toti e Unione di Centro di Lorenzo Cesa fa parte della coalizione Noi Moderati. All'interno del raggruppamento centrista, i fucsia hanno strappato tutti i capilista del Veneto, fra i quali spicca la novità di Francesco Peghin, già candidato sindaco del centrodestra a Padova alle ultime Comunali.
LA PIÙ BRUGNARIANA
Brugnaro fa sapere che si tratta di «liste altamente territoriali, prive di paracadutati», ad evidenziare il fatto che la volontà è di partire dalle città e dai paesi, «con una forte presenza di amministratori locali e società civile». L'unica candidatura multipla è quella della veneziana Martina Semenzato, in assoluto la più brugnariana della pattuglia, inserita com'è da oltre vent'anni nelle svariate realtà del gruppo Umana: Attiva, Reyer, Scuola del vetro Abate Zanetti, Scuola Grande della Misericordia e Vetreria Salviati, un settore quest'ultimo che l'ha portata ad essere la prima donna presidente della sezione Vetro di Confindustria Venezia e Rovigo. La 49enne non solo correrà nell'uninominale per la Camera nella sua città, unico collegio riservato a Noi Moderati nell'ambito del patto di centrodestra stretto in Veneto, ma sarà anche la capolista nel proporzionale sia a Venezia-Treviso-Belluno, sia (per dinamiche legate alla parità di genere) a Verona.
PER MONTECITORIO
Restando alla corsa per Montecitorio, sempre nel Veneto 1 la lista si compone di altri tre fucsia: il deputato uscente (e coordinatore regionale) Raffaele Baratto, ex esponente di Forza Italia, passato con Brugnaro fin dal lancio della sua formazione; Gloria Sernagiotto, figlia dello scomparso ex assessore regionale e parlamentare europeo Remo, già presidente del Consiglio comunale di Montebelluna nelle file di Fi; Andrea Penzo Aiello, leader di Veneto Imprese Unite.
Per quanto riguarda il Veneto 2, a Padova e Rovigo il capolista è appunto Peghin, l'imprenditore che dopo essere stato sconfitto da Sergio Giordani nella città del Santo quando era portacolori del centrodestra senza alcuna tessera, partecipa alla corsa parlamentare aderendo a Coraggio Italia; in lista con lui ci sono due rappresentanti dell'Udc quali Cristina Turetta ed Eric Pasqualon, rispettivamente vicesindaca di Limena e primo cittadino di Carmignano di Brenta, nonché la polesana Fiorella Coppato.
PER PALAZZO MADAMA
Quanto alla sfida per Palazzo Madama, nel Veneto 1 il capolista è il senatore uscente Andrea Causin, ex azzurro ed ora fucsia come Egle Tonion (candidata alle ultime Comunali di Belluno) e Nicola Fragomeni (ex sindaco di Santa Maria di Sala); con loro c'è pure Michela Turco. Infine nel Veneto 2 la capolista per la componente brugnariana è Stefania Fochesato, storico volto della Fondazione Città della Speranza, di cui è stata presidente ed è ora fundraiser. Seguono per l'Udc l'immarcescibile senatore uscente (e questore) Antonio De Poli, Ornella Leonardi (prima cittadina di Gazzo Padovano) e Massimo Cavazzana (sindaco di Tribano).
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Il Gazzettino