Rachele Scarpa di nuovo sotto attacco per un post su Instagram, Salvini: «Vuole la patrimoniale»

Scarpa di nuovo sotto attacco per un post su Instagram, Salvini: «Vuole la patrimoniale»
TREVISO - Passata la buriana per il post sul diritto di Israele a usare la forza per difendersi, scoppia la tempesta sulla patrimoniale. E nell'occhio del ciclone ci finisce...

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TREVISO - Passata la buriana per il post sul diritto di Israele a usare la forza per difendersi, scoppia la tempesta sulla patrimoniale. E nell'occhio del ciclone ci finisce sempre lei, Rachele Scarpa, capolista nella lista proporzionale del Pd per la Camera. E ancora una volta tutto parte da un suo post su Instagram di qualche mese fa, dove si dichiara favorevole alla tassa sul patrimonio. A tirarlo fuori, questa volta, è Matteo Salvini in persona. Il leader della Lega ha pubblicato il messaggio della Scarpa su Instagram commentando: «Il 25 settembre chi sceglie il Pd (in Veneto e in tutta Italia) sceglie una nuova tassa patrimoniale, chi sceglie la Lega sceglie una nuova Flat Tax al 15%. Credo di sapere come finirà».


REAZIONI
E questo ha dato il via al fuoco incrociato. In rapida successione sono arrivati vari big del Carroccio. Massimo Bitonci: «Forse la pupilla di Letta candidata in Veneto, Rachele Scarpa, non lo sa, ma per i giovani la flat tax al 5%, per 5 anni, voluta dalla Lega». E poi Andrea Ostellari: «La pupilla di Letta, Rachele Scarpa, non ne indovina una».


LA DIFESA
E Scarpa replica a tutti: «Siamo davanti a grandi esperti di strumentalizzazioni social e mediatiche, ma questa non è una novità. Sul fisco il Pd ha proposte innovative, migliorative e soprattutto sostenibili. Proposte basate sui concetti di progressività, semplificazione, solidarietà e premialità ai mondi produttivi. Il mio partito si propone, ad esempio, di abbassare le tasse sul lavoro, mondo cui la Lega pare del tutto disinteressata. L'unica coalizione che deve preoccupare chi lavora e produce è proprio quella di destra, perché se ci allontaneremo dall'Europa per avvicinarci a Orbán saremo più deboli e sempre più esposti a crisi sistemiche».

P. Cal.
 

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Il Gazzettino