UDINE - Si sono messe il niqab, il velo integrale utilizzato dalle donne di fede islamica, e sono andate a fare la spesa. Due clienti si sono presentate in altrettanti...
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In negozio non hanno tenuto in alcun modo comportamenti scorretti, ma più di qualcuno si è lamentato e le ha fotografate. In Italia è vietato frequentare luoghi pubblici con questo genere di abbigliamento, cioè con vestiti che non permettano di riconoscere la persona.
La legge 152
L’articolo 5 della legge 22 maggio 1975, la numero 152 dice: «È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo».
Il pacchetto Pisanu e i sindaci
Anche dopo l’approvazione del "pacchetto Pisanu" che includeva «Pene severe per chi circola in pubblico con il volto coperto, che si tratti di casco o di burka», la sentenza del tribunale di Treviso del 2005 stabilisce che se il niqab è indossato per motivi religiosi non costituisce reato. Allora, in alcuni Comuni del nord Italia si è pensato all’articolo 15 della legge numero 121 del 1981 che permette al sindaco di esercitare la funzione di ufficiale di Governo e intervenire, con una ordinanza sindacale, dove si creasse una situazione di urgenza, esclusivamente per motivi di pubblica sicurezza.
Il caso di Pordenone
Una delle più note ordinanze sindacali emesse in Italia è la numero 24 del 2004 dell’allora sindaco del Comune di Azzano Decimo in provincia di Pordenone, annullata da una sentenza passata alla storia.
Il Gazzettino