Sergio regala un rene al nipote durante il lockdown e ora corre alle maratone

Intervento di donazione degli organi
VERONA - L'ondata dei ricoveri da coronavirus si stava abbattendo su molti ospedali del Nord Italia ma lui il 4 marzo si è sottoposto a un intervento chirurgico a...

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VERONA - L'ondata dei ricoveri da coronavirus si stava abbattendo su molti ospedali del Nord Italia ma lui il 4 marzo si è sottoposto a un intervento chirurgico a Verona con cui ha donato il proprio rene al nipote che ne aveva bisogno. Sergio Lotti, 60 anni, residente ad Ardenno in provincia di Sondrio, ora gira l'Italia per sensibilizzare il pubblico nei confronti della donazione di organi da viventi e lo fa partecipando a manifestazioni sportive. Dimostrando che un gesto d'amore come il suo non è stato un limite. Sabato ha corso a Rimini, la città in cui vive il nipote, una mezza maratona partecipando all'evento 'Rimini-Verucchio Epica'. «E' stata la prima volta che correvo dopo il trapianto. I medici mi avevano detto di aspettare fino a settembre - racconta Lotti - Ho alternato la corsa alla camminata e sono arrivato neanche tanto stanco».


Ad accompagnarlo nell'impresa sua cugina Mariangela, appassionata anche lei di corsa. «Sono molto entusiasta - ha detto dopo il traguardo Lotti - In questi giorni ho visto mio nipote, che è un giovane imprenditore, e sono contento che stia sempre meglio». La 37esima edizione della corsa riminese si è svolta con una formula inedita a causa della pandemia. I partecipanti infatti non correvano tutti assieme, ma separatamente in un giorno a loro scelta tra giugno e settembre. «Sono molto affezionato alla mia famiglia e vedendo soffrire mio nipote per un'insufficienza renale non ho avuto alcun dubbio - dice Lotti spiegando cosa lo ha spinto a donare l'organo al nipote - I suoi genitori non potevano farlo per motivi di salute e quindi sin dall'inizio gli ho detto: te lo do io il rene».


L'intervento è andato bene per entrambi dopo quattro ore di operazione su ciascuno. «Ringrazio il dottor Renzo Mignani della Nefrologia dell'ospedale Infermi di Rimini che ci ha seguiti dall'inizio del percorso nel 2017», ci tiene a sottolineare Lotti. Il percorso per la donazione è un iter lungo in cui si alternano visite mediche e psicologiche alle verifiche della magistratura che certifica che il tutto avvenga senza costrizioni e non a scopo di lucro. «In Italia nel 2019 gli organi donati da viventi sono stati il 20% del totale. In altri Paesi la percentuale è molto più alta», precisa il valtellinese, la cui campagna di sensibilizzazione non si fermerà a Rimini ma punta già ad altri eventi sportivi, anche all'estero. «Il mio obiettivo - afferma Lotti - è partecipare l'anno prossimo, Covid permettendo, alla maratona di Gerusalemme e a quella del Circolo polare artico in Norvegia, a Tromso». 
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Il Gazzettino