Zaia insiste: fusione tra le 2 banche Don Torta scrive ai big: «Fuori fondi nascosti e tesoretti, e date ai poveri»

VICENZA - Strategie finanziarie e pratiche di salvezza e misericordia per Veneto Banca e Popolare Vicenza. Il Governatore Zaia insiste: le due popolari venete devono fondersi....

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VICENZA - Strategie finanziarie e pratiche di salvezza e misericordia per Veneto Banca e Popolare Vicenza. Il Governatore Zaia insiste: le due popolari venete devono fondersi. « «Le banche o si spacchettano o si fondono - ha ribadito il presidente del Veneto -. Personalmente, spero che il patrimonio resti regionale e non venga fatto oggetto di uno spezzatino. I lavoratori sono preoccupati, ma una fusione non vuol dire licenziamenti, così come uno spezzatino non dà nessuna garanzia». E oggi ha ringraziato i nuovi vertici di Veneto Banca e Popolare Vicenza per l'apertura alla sua proposta di fusione tra i due istituti: «Capisco le preoccupazioni dei lavoratori e delle parti sociali - è tornato sull'argomento -, ma non è automatico che con la fusione si crei disoccupazione. Anche perchè mi chiedo: che garanzia occupazionale darebbe uno "spezzatino" delle banche venete o la loro (s)vendita magari all'estero?».


Nel dibattito ferragostano sulle strategie finanziarie si è inserito don Enrico Torta, il prete che difende risparmiatori e azionisti gabbati, con un appello ecumenico ai banchieri: «Carissimi banchieri di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, fra poche ore è la Festa dell' Assunta, madre di Cristo e madre nostra ed è anche ferragosto. Credo siate tutti o quasi padri e madri di famiglia. La mia preghiera è che in questo giorno santo emerga in voi, accanto alla salvezza delle banche, che prima viene innanzitutto la salvezza delle persone». Don Torta ha partecipato a numerose manifestazioni dei risparmiatori, a Vicenza fu in centro storico tra quelli che sfilarono anche in mutande.

 

Il parroco veneziano portavoce del comitato in difesa dei risparmiatori delle due ex Popolari, ha scritto così ai manager dei due istituti. «La situazione, per tantissime di loro, è veramente disperata - prosegue il sacerdote -. Vi prego di accelerare al massimo i tavoli di conciliazione, trovando le risorse necessarie per asciugare le lacrime di tanti da voi impoveriti. Le banche sono andate in default a causa di tanti altri, ma anche voi, sicuramente, sapete quale brutta bestia sia il denaro quando diventa un dio. Fate giustizia: ne avete il dovere, e abbiate misericordia dei vostri fratelli. Io penso che le banche abbiano dei fondi nascosti per la loro tutela: appartengono in questo momento ai poveri. Credo che le banche posseggano tanti 'tesoretti', vendeteli subito perché appartengono ai poveri». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino