Famiglia sfrattata, ora vive in auto con i 3 bambini piccoli e i due cani

Famiglia sfrattata, ora vive in auto con i 3 bambini piccoli e i due cani
DOLO (Venezia) - Una famiglia di cinque persone, di cui tre minori, da lunedì vive in un'utilitaria, assieme anche a due cani, a causa di uno sfratto esecutivo eseguito...

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DOLO (Venezia) - Una famiglia di cinque persone, di cui tre minori, da lunedì vive in un'utilitaria, assieme anche a due cani, a causa di uno sfratto esecutivo eseguito dagli ufficiali giudiziari.




Dall'Ufficio dei Servizi Sociali di Dolo, però, fanno capire che è una loro scelta perché hanno rifiutato tutte le soluzioni che sono state loro proposte. M. L. e il compagno N. M. risiedevano a Sambruson, ma lunedì sono arrivati gli ufficiali giudiziari e hanno disposto lo sfratto giudiziario, tanto che sono state cambiate le serrature per impedire alla famiglia di rientrare in casa.



«Siamo costretti a dormire in macchina - dice la donna - Non ho potuto neppure prendere i vestiti dei ragazzi ed il ciuccio del piccolo». Questo ha poco meno di due anni e mezzo, 8 e 13 anni gli altri due. Ieri sono andati a scuola senza aver fatto i compiti.



«Sapevamo del rischio - dice la madre - ma ci avevano assicurato che avendo dei minori non sarebbe accaduto. Stia tranquilla, ci avevano detto, che finché non troverete una casa non vi sfratteranno. Purtroppo da quando il mio compagno ha perso il lavoro siamo costretti a dei lavori temporanei, siamo assunti con la cooperativa Fai di Mirano con un contratti sino a giugno, io faccio lo "scodellamento" a scuola e lui fa la vigilanza. Sono impieghi temporanei, nessuno ci fa un contratto d'affitto in queste condizioni. Abbiamo chiesto aiuto in Comune: ci hanno offerto soldi e la possibilità di avere un alloggio sino a venerdì. Ma dopo cosa avremmo fatto? Siamo anche in graduatoria per gli alloggi popolari, ma siamo al 31. posto. Abbiamo chiesto aiuto anche alle parrocchie, ne abbiamo sentite diverse ma nessuna è stata in grado aiutarci».



L'assessore ai servizi sociali Giuliano Zilio, però, precisa: «Il problema è noto da tempo all'Ufficio ed è stato fatto tutto quello che si poteva. Non sono stati mai abbandonati e tutto il personale si è adoperato in ogni modo per trovare delle soluzioni possibili. Hanno anche rifiutato delle possibilità che si erano offerte perché pretendono un alloggio ma, purtroppo, non ce ne sono. Magari ce ne fossero disponibili, perché di situazioni problematiche ce ne sono davvero tante». Una situazione di disagio e di principio che alla fine si ripercuote soprattutto sui piccoli costretti a patirne le conseguenze maggiori. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino