Rapinano un disabile e gli urinano addosso: quattro ragazzi a processo

Via Terranova, il luogo della rapina
ADRIA - Non si sono limitati a rapinare un ragazzo affetto da una particolare e grave sindrome e da problemi cognitivi, accerchiandolo e spintonandolo in tre, per poi...

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ADRIA - Non si sono limitati a rapinare un ragazzo affetto da una particolare e grave sindrome e da problemi cognitivi, accerchiandolo e spintonandolo in tre, per poi rubargli il cellulare, ma lo hanno anche deriso e sono arrivati fino al punto di urinargli addosso.

 
Questa la pesante accusa che è stata rivolta d un gruppo di quattro ragazzi, di cui tre di origini straniere e una italiana, due dei quali minorenni. Tutto risale alla serata del 5 ottobre 2016 ed è avvenuto in via Terranova, la stretta strada del centro storico di Adria che parte da ponte Sant’Andrea e arriva fino a via Pegolini, sulla quale si apre l’accesso ai giardini Zen.
Una strada pedonale spesso quasi deserta, ma sulla quale sono aperti occhi che vigilano 24 ore su 24. Si tratta delle telecamere di sicurezza delle Poste e della banca che si trovano alle due estremità della strada e che avrebbero immortalato la rapina e il comportamento del quartetto di giovani. Con una ragazza a fare da palo e tre ad accanirsi su una persona con limitate capacità di difesa, che si stava muovendo in sella alla propria bici. Il ragazzo era tornato a casa particolarmente scosso per l’accaduto e aveva subito raccontato tutto alla madre, insieme alla quale aveva poi formalizzato la denuncia.
Due dei presunti autori erano stati subito riconosciuti, sugli altri due hanno fatto chiarezza i filmati delle videocamere. E ieri si è tenuta l’udienza del processo che vede i due maggiorenni accusati dell’ignobile azione, imputati di rapina pluriaggravata, difesi dagli avvocati Franco Portesan e Carlo Crepaldi, mentre per gli altri due, in considerazione della loro età, procede il Tribunale dei minori. Un’udienza che per la delicatezza delle circostanze, si è svolta a porte chiuse.

Fra i tanti testimoni ascoltati, sia la vittima che la madre, che ha raccontato di aver trovato riscontro in quanto raccontatole dal figlio, di fatto incapace di mentire, dalla puzza che proveniva dalla manica della maglia che indossava, bagnata, appunto, di urina. Secondo la ricostruzione dell’accusa, il gruppetto avrebbe atteso l’arrivo della vittima designata con una sorta di agguato. Attendendo il suo arrivo in bici, per poi accerchiarlo, spintonarlo e deriderlo, urinandogli addosso, e arraffando il suo telefono cellulare che aveva messo nel cestino della bicicletta. Una rapina pluriaggravata perché commessa da più persone e approfittando delle circostanze di tempo e di luogo, via Terranova completamente deserta, nonché della persona, tali da ostacolare la difesa. La parte offesa è costituita parte civile con l’avvocato Cecilia Tessarin. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino