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BELLUNO Sono stati loro stessi a comunicarlo. Don Giuseppe Bernardi e don Alessandro Coletti, co-parroci di Seren del Grappa, Rasai, Caupo e Valle di Seren, sono risultati positivi al Covid. E lo sono da almeno una decina di giorni. Quanti almeno sono stati sufficienti ad impedire loro di celebrare la messa nelle due scorse domeniche «Siamo entrambi in quarantena hanno scritto sul foglio settimanale che contiene il programma delle messe nelle diverse chiese del loro territorio e altre scadenze e impegni parrocchiali fra cui il catechismo - perché il sacerdozio non vaccina dalle malattie, ma stiamo entrambi bene, senza sintomi e desiderosi di tornare appena possibile in mezzo a voi».
I due sacerdoti, che normalmente risiedono nella canonica di Seren, in questi giorni hanno deciso di alloggiare in luoghi diversi: «Al momento siamo divisi: don Giuseppe nella canonica di Rasai e don Alessandro in quella di Seren, ma siamo fiduciosi di poter celebrare con voi l'inizio dell'Avvento». Dopo che attraverso la pubblicazione settimanale i due sacerdoti hanno diffuso la notizia della loro positività, il fatto è stato divulgato anche sui social e non sono mancati messaggi di vicinanza e solidarietà.
I PRECEDENTI
Ora i loro parrocchiani lo sanno. Ad inaugurare la serie dei preti positivi era stato don Alessio Strapazzon, parroco di Castellavazzo. Al momento della prima ondata, quando negli ospedali si era fatta sentire in maniera forte la pressione non solo sulle strutture, ma soprattutto sul personale, don Alessio che in tasca ha anche il diploma di infermiere, si era messo a disposizione. E come i suoi colleghi di corsia aveva indossato tutti i dispositivi di sicurezza personale. Lui, che al San Martino aveva lavorato come cappellano dell'Ospedale, era tornato da infermiere. Una disponibilità che era anche salita agli onori della cronaca. Don Alessio non aveva contratto qui il virus, ma in una seconda esperienza, quando cioè aveva lavorato come infermiere alla struttura residenziale di Trichiana. Anche per lui era scattato il periodo di isolamento. E la sua positività aveva costretto all'isolamento fiduciario anche don Augusto Antoniol, parroco di Longarone. Nelle scorse settimane era poi toccato a don Ivano Brambilla, decano di Cortina. Una notizia diffusa dalla stessa diocesi con un comunicato pubblicato sul sito ufficiale della chiesa di Belluno-Feltre. Ora è emersa la positività di don Giuseppe e don Alessandro. Nessun notizia sul sito diocesano che, come tutti quelli legati alla Cei (Conferenza episcopale italiana) è sotto attacco informatico: sono virus informatici che rendono inaccessibili i dati dei computer infettati e chiedono il pagamento di un riscatto per ripristinarli. Un problema aggirato dai due sacerdoti che hanno fatto conoscere la loro condizione tramite la più tradizionale comunicazione cartacea.(G.S.)
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