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Il foglio di via che il questore di Pordenone ha consegnato nelle mani del portuale triestino Stefano Puzzer non è stato l’ultimo atto. La manifestazione non autorizzata dei sanitari no-vax e no Green pass che mercoledì mattina ha sconvolto la (relativa) normalità dell’ospedale di Pordenone avrà una seconda “coda”.
A farne le spese stavolta potrebbe essere uno dei leader improvvisati del sit-in, il farmacista dell’ospedale Fabio La Falce. Ieri mattina, infatti, dal presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche, Luciano Clarizia, è partita - attraverso il legale dell’associazione professionale stessa - una segnalazione ufficiale all’Ordine dei farmacisti di Torino, dove risulta iscritto il sanitario che è comparso al fianco di Puzzer al sit-in dell’ospedale. «E sono pronto anche a tutelarmi sul piano personale», ha aggiunto Clarizia.
IL MOVIMENTO
Stefano Puzzer, il portuale di Trieste già “icona” della protesta dello scalo lo scorso 15 ottobre, lo conoscono ormai in molti.
IL LEADER TRIESTINO
E del sit-in all’ospedale di Pordenone ieri è tornato a parlare anche lo stesso Stefano Puzzer. Lo ha fatto commentando allo stesso tempo sia la manifestazione che il “Daspo” ricevuto dalla Questura cittadina. «Mi hanno definito un individuo pericoloso - ha detto -. Sono stato trattato come un terrorista». Puzzer ha confermato che a contattarlo era stato La Falce. «Se la mia visibilità può servire, la metterò sempre nelle mani di altre categorie. Ho portato solo la mia solidarietà. Abbiamo chiacchierato, non c’erano palchi né microfoni. Non c’era un blocco, eravamo su un’aiuola. Io invece sono stato additato come un individuo pericoloso, che istiga le persone alla violenza. Non c’è stato alcun assalto all’ospedale e volevo solo spiegare quanto accaduto». Infine l’annuncio: «Venerdì (oggi, ndr) faremo un bel comunicato per dare una risposta al governo». Non è chiara la domanda alla quale il movimento risponderà.
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Il Gazzettino