Medici di famiglia, impossibile contattarli: telefoni muti o sempre occupati. Il sindaco: «Serve servizio d'emergenza»

Medici di famiglia sotto pressione
CADONEGHE - Telefoni che suonano a vuoto. Oppure continuamente occupati. Impossibile parlare con il proprio medico di famiglia. Nelle ultime ore sono arrivate molte...

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CADONEGHE - Telefoni che suonano a vuoto. Oppure continuamente occupati. Impossibile parlare con il proprio medico di famiglia. Nelle ultime ore sono arrivate molte segnalazioni da parte dei cittadini che lamentano gravi difficoltà nel contattare i propri sanitari di base. I disagi dei pazienti sono arrivati anche sul tavolo del primo cittadino, al quale hanno chiesto aiuto non potendosi rivolgere al proprio medico. «Il Covid - ha detto il sindaco Marco Schiesaro - sta bloccando i nostri cittadini e contemporaneamente sta mettendo in difficoltà i medici di famiglia. È difficilissimo, in questi giorni, contattare gli ambulatori anche per semplici, ma necessari, passaggi per accertare la propria guarigione».

Intanto i casi di cittadini contagiati nel comune sono saliti a 230, aumentando di 23 nel giro di pochi giorni. «Molti attualmente positivi stanno bene - aggiunge Schiesaro - ma non riescono nemmeno a mettersi in contatto con i medici per poter avere l'impegnativa in maniera da sottoporsi al tampone molecolare. Proprio nelle ultime ore ho ricevuto personalmente molte segnalazioni al riguardo, da parte di cittadini che, non potendo parlare con il medico, si sono rivolti a me. Mi rendo conto che si tratta di un problema diffuso e non limitato solo al nostro Comune, così come so quanto i medici si stiano impegnando, dedicando tutto il tempo che hanno a disposizione, a seguire i propri pazienti. L'ho visto di persona, andando a ritirare il mio certificato di guarigione: sono tutti oberati di lavoro. Ritengo che nelle prossime settimane, in attesa del picco epidemico sia doveroso prevedere un servizio di emergenza, almeno per quanto riguarda passaggi come prescrizioni e impegnative. Il distretto locale dell'Ulss 6 Euganea è già stato avvisato di tutte queste difficoltà. Ora si tratta di risolvere l'emergenza, ma è chiaro che in un futuro prossimo bisognerà prestare sempre maggiore attenzione alla medicina territoriale: se Cadoneghe, con 12 tra medici e pediatri presenti sul territorio, ha queste difficoltà, non oso pensare ad altre zone».

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Il Gazzettino