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Tre dosi di vaccino, ma ha comunque ricevuto la lettera dell’avvio del procedimento sanzionatorio - di 100 euro - da parte del ministero della Salute per non aver rispettato la legge. Walter Bergamo, responsabile del Centro recupero fauna selvatica di Vigonovo, è furioso. Nonostante sia stato ligio nel vaccinarsi, ieri ha ricevuto una raccomandata con la comunicazione che contro lui è stato avviato un procedimento sanzionatorio: secondo le informazioni in possesso del ministero stesso, non avrebbe completato il ciclo vaccinale entro il 1. febbraio.
IL CASO
Bergamo, carte alla mano rilasciate dai centri vaccinali di Azzano Decimo e Sacile, si è fatto somministrare le prime due dosi rispettivamente il 28 maggio e il 2 luglio del 2021, mentre il richiamo è stato fatto il 3 febbraio di quest’anno: due giorni dopo il termine ultimo per iniziare il ciclo vaccinale, portarlo a termine o effettuare il richiamo. Questo in base all’obbligatorietà in vigore dall’8 gennaio per gli over 50. Bergamo però non ci sta ed è pronto a difendersi nelle sedi opportune: «Quando le agende sono state aperte – puntualizza – mi sono immediatamente attivato per prenotare il booster.
LA NORMA
Secondo quanto riportato dal ministero, i soggetti non vaccinati hanno 10 giorni di tempo per comunicare l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’esenzione. In caso di ricorso contro la sanzione, la competenza è del giudice di pace, mentre all’avvocatura dello Stato spetta il patrocinio dell’Agenzia delle Entrate. «Non solo non pagherò – garantisce Valter Bergamo – ma non risponderò nemmeno a quella missiva. Qui, mi spiace dirlo, abbiamo toccato il fondo». L’obbligo vaccinale per gli over 50 è in vigore dall’8 gennaio. Nella lista nera è entrato a far parte anche il responsabile del Centro recupero fauna selvatica, che però non ci sta: «Sono rimasto allibito. Chi non ha fatto i vaccini, è giusto che paghi. Chi di competenza dovrebbe fare le opportune verifiche e, nel mio caso, qualcuno ne dovrà rispondere. Se la questione dovesse andare avanti, non esiterò a chiedere i danni». Bergamo la dose booster l’ha fatta il 3 febbraio. «Quando ho preso l’appuntamento - precisa - ero ampiamente nei termini prescritti dalla normativa». La vaccinazione è slittata di un paio di giorni perché non riusciva a trovare una struttura sanitaria dove potessero farle il vaccino Pfizer, come per le due precedenti iniezioni». Ora, però, avrà dieci giorni di tempo per spiegare il motivo del differimento o dimostrare, eventualmente, il certificato che lo esenta dall’immunizzazione. Lui, però, non è intenzionato a pagare la sanzione.
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Il Gazzettino