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L’operazione legata alla somministrazione delle terze dosi è la più importante. Più ancora della rincorsa disperata allo zoccolo duro dei no-vax, che in quanto duro sarà difficile da scalfire. È dalla copertura extra, infatti, che passa una buona fetta dell’ultima battaglia contro il Covid. La campagna dovrà essere ancora una volta di massa (da dicembre le agende saranno aperte anche per i quarantenni e i cinquantenni), ma il sistema non è più quello della prima parte dell’anno. Paradossalmente, infatti, sono aumentate le difficoltà, e con esse le distanze tra la residenza di chi richiede il vaccino e il primo centro disponibile per le somministrazioni. I fattori alla base del problema sono diversi, ma il risultato è uno: fare la terza dose in Fvg è più difficile rispetto a quanto lo sia stato ricevere prima e seconda iniezione.
LA MAPPA
Tra la provincia di Pordenone e quella di Udine ci sono sette centri vaccinali in grado di garantire le terze dosi. Nel Friuli Occidentale ci sono il capoluogo (Cittadella della salute), Maniago (ex Ipsia), Sacile (distretto) e San Vito (ospedale); in provincia di Udine la Fiera di Martignacco, l’ospedale di Palmanova e il centro Manifatture di Gemona. Stop. Niente altro.
Basta prendere la macchina e fare qualche chilometro, che sarà mai.
LA SPIEGAZIONE
Premessa: il personale scarseggia. Gli ospedali lavorano ancora a pieno regime (tranne che a Trieste) e non si può dirottare infermieri e vaccinatori solo sul Covid. Servono anche altrove. Ma secondo l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi il problema è un altro. Sta a monte. E la conferma arriva purtroppo dai numeri. «Tutti i problemi si possono risolvere - spiega -, compreso quello degli hub vaccinali, che come Regione siamo prontissimi a riattivare. Oggi però siamo di fronte a un fenomeno primario, che riguarda l’adesione alla campagna relativa alla terza dose». In poche parole, manca la materia prima, le persone da vaccinare. La domanda è bassa, ecco perché al momento non si pensa a una presenza più capillare sul territorio. Giornate del vaccino porta a porta? «Tutto è possibile, ma deve aumentare l’adesione», taglia corto Riccardi, che annuncia anche una richiesta di rinforzi alla struttura commissariale gestita dal generale Figliuolo. Come nella prima fase della campagna, arriveranno vaccinatori. Sperando che arrivino anche i vaccinandi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino