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Chiudere solo dove sarà realmente necessario. Ma farlo in fretta, nel tentativo di mettere in moto una possente operazione di tracciamento magari agevolata dall’utilizzo dei test salivari, che proprio in Friuli Venezia Giulia hanno fatto notevoli passi avanti grazie alla ricerca. È la nuova strategia per convivere con il virus nel frattempo che la campagna vaccinale avrà raggiunto la maggior parte della popolazione. Interventi chirurgici, chiusure selettive, super-tracciamento con mezzi innovativi. È questa la “tattica” da mettere in campo quando le attività economiche e gli spostamenti torneranno ad essere liberi.
LO SCENARIO
Il Friuli Venezia Giulia ha numeri da zona gialla. La decisione finale arriverà venerdì, quando sul tavolo della cabina di regia nazionale atterrerà il nuovo monitoraggio. I contagi sono in calo del 9 per cento e la curva continua a flettere. L’incidenza è molto lontana dai 250 casi su 100mila abitanti e stanno calando anche i ricoveri. Non dovrebbero esserci ostacoli e dal 26 aprile scatterebbe anche la riapertura di bar e ristoranti, oltre alla libertà di spostamento in regione sino alle 22.
LO SFORZO
«Nelle ultime settimane - ha spiegato sempre Fedriga - il tracciamento è migliorato molto. Siamo di nuovo in grado di mappare tutti i contagi e di isolare immediatamente i contatti. L’ho potuto testimoniare io stesso». Il presidente della Regione, infatti, è in quarantena nell’appartamento istituzionale a Trieste dopo il contatto con il suo portavoce, risultato positivo al Covid così come l’assessore all’Istruzione Alessia Rosolen. Per il potenziamento del tracciamento si conta anche sull’uso dei test salivari, sviluppati anche in Friuli Venezia Giulia.
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Il Gazzettino