Mensa, caffè, trasferte in auto: «I focolai nei luoghi di lavoro, troppe disattenzioni»

Mensa, caffè, trasferte in auto: «I focolai nei luoghi di lavoro, troppe disattenzioni»
TREVISO «I luoghi di lavoro attualmente sono tra i più importanti punti di diffusione del coronavirus. Lo sviluppo di questi focolai è spesso dovuto alle...

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TREVISO «I luoghi di lavoro attualmente sono tra i più importanti punti di diffusione del coronavirus. Lo sviluppo di questi focolai è spesso dovuto alle frequentazioni sociali con i colleghi, come prendere un caffè, la mensa, l'uso della stessa auto per le trasferte o per andare e tornare a casa e così via. Ma restano anche delle situazioni in cui non si usa la mascherina e c'è scarsa attenzione al distanziamento». Il quadro sullo sviluppo dell'epidemia è fatto da Mauro Ramigni, direttore del servizio di Epidemiologia dell'Usl della Marca. Il Covid non molla la presa. Anche ieri nel trevigiano sono emersi 238 nuovi contagi. E sono saliti a 278 i pazienti positivi ricoverati negli ospedali.

Dottor Ramigni, come si sta muovendo oggi il virus nella Marca? «La diffusione è generalizzata. Il virus è diffuso in tutto il territorio e si trasmette attraverso piccoli cluster familiari, aziendali e anche all'interno di squadre sportive. Oppure in ritrovi tra amici, in gran parte per mangiare o fare aperitivo».

L'indice Rt resta sempre sopra l'uno, soglia oltre la quale l'epidemia continua a espandersi? «Nelle ultime due settimane è rimasto stabile attorno a 1,30. Negli ultimi sette giorni abbiamo registrato 238 casi per 100mila abitanti (la fascia più critica è fissata oltre i 250, ndr). Adesso l'indice Rt sta leggermente calando. Questo vuol dire che i contagi continueranno ancora a crescere nei prossimi giorni, ma più lentamente, fino a raggiungere il picco».

La zona più colpita è sempre quella del distretto di Asolo? «L'ex Usl 8 è la più colpita con 268 casi ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni. Ma gli altri distretti sono sempre più vicini: Treviso Sud è a 239, Treviso Nord a 227 e Pieve di Soligo a 214».

Quante sono oggi le persone in isolamento? «In base agli ultimi dati, 7.318 cittadini: tra questi, 3.013 positivi e 4.305 in isolamento precauzionale perché contatti di casi positivi».

Quasi il 40% delle persone in isolamento sono minorenni. «I contagiati sotto i 18 anni oggi sono esattamente 430. Poi ci sono altri 2.410 minorenni in isolamento, tra i quali 1.690 per contatti scolastici avvenuti prima dell'istituzione della zona rossa. Gli isolamenti tra i giovani sono numerosi perché la scuola è molto controllata e ogni caso poteva coinvolgere un'intera classe».

In questa fase si riescono a tracciare i contatti di tutti i nuovi positivi? «Sì. Visto l'aumento e il bisogno di spostare personale per l'attività vaccinale, negli ultimi giorni c'è stato un assestamento. Ma stiamo recuperando chiamando le persone se non il giorno stesso al massimo entro due giorni».

Sono state per caso identificate altre mutazioni del Covid nella Marca? «La variante inglese è dominante in tutto il Veneto. E anche a Treviso (rappresenta oltre l'80% dei casi totali, ndr). Per ora nella nostra provincia non sono state sequenziate altre varianti». 

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Il Gazzettino