Il bimbo si fa male sulla Concordia, Costa deve rimborsare la crociera

Il bimbo si fa male sulla Concordia, Costa deve rimborsare la crociera
PELLESTRINA (VENEZIA) - Costa Crociere dovrà risarcire ad una famiglia di Pellestrina la vacanza rovinata a causa di un piccolo, ma fastidioso incidente, di cui restò vittima...

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PELLESTRINA (VENEZIA) - Costa Crociere dovrà risarcire ad una famiglia di Pellestrina la vacanza rovinata a causa di un piccolo, ma fastidioso incidente, di cui restò vittima il figlio di 5 anni, affidato al personale di un mini club.




Lo ha stabilito il Tribunale civile di Venezia a conclusione di una causa promossa dal legale della coppia, l’avvocato Augusto Palese. Costa Crociere dovrà versare loro complessivamente più di 15mila euro di risarcimento, di cui 3500 euro a titolo di danno da vacanza rovinata, oltre a quasi 5mila euro di spese di lite. La sentenza è immediatamente esecutiva: ciò significhe che Costa Crociere dovrà pagare, in attesa dell’eventuale appello.



L’infortunio del piccolo si verificò il giorno di Capodanno del 2010, a bordo della Costa Concordia, la stessa che, due anni più tardi, il 13 gennaio 2012, naufragò di fronte all'Isola del Giglio.



Nel gennaio del 2010, la coppia di Pellestrina stava effettuando una vacanza-crociera alle Canarie quando, attorno alle 21, il personale di servizio della nave li avvisò che il figlioletto, affidato allo "Squok club" era caduto ferendosi al sopracciglio, dopo aver battuto la testa contro lo spigolo di un tavolino privo di protezione.



A seguito di quell’incidente, la famiglia fu costretta ad annullare le escursioni già prenotate e a rinunciare ad alcune attività ricreative. Al ritorno presentarono invano una richiesta di risarcimento a Costa Crociere e, di conseguenza, l’avvocato Palese è stato costretto ad avviare una causa civile.



Nella sentenza depositata ieri, il giudice Marta Cappelluti ha riconosciuto la responsabilità della società sia in relazione al Codice al consumo (va risarcito il danno derivante da inadempimento o dalla inesatta esecuzione delle prestazioni previste da un pacchetto turistico) sia in relazione all’articolo 1218 del codice vivile per inadempimento e violazione dell’obbligo di serveglianza del minorenne. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino