Frana domata alla Busa del Cristo: tornano a casa gli sfollati

L'esplosione controllata che ha compattatto la frana alla Busa del Cristo
CORTINA - Dopo mesi di attesa e speranza a Perarolo di Cadore l’emergenza è rientrata e il sindaco Pier Luigi Svaluto ha revocato le ordinanze che hanno costretto a...

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CORTINA - Dopo mesi di attesa e speranza a Perarolo di Cadore l’emergenza è rientrata e il sindaco Pier Luigi Svaluto ha revocato le ordinanze che hanno costretto a lungo fuori casa i residenti potenzialmente minacciati dalla frana della Busa del Cristo. 


L’ATTESA
Un atto che il sindaco non vedeva l’ora di firmare e nell’occasione, assieme alla soddisfazione di poter esaudire le richieste dei cittadini coinvolti, si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: «Fino a quando sarò sindaco non manderò più nessuno fuori casa, l’ho dovuto fare, ma questa procedura sperimentale va aggiornata nei dati, è troppo rigida, troppo restrittiva, lo sapevo, ma non mi potevo sottrarre. Dopo l’alleggerimento fatto e i lavori in programma non darò più ascolto agli esperti delle università che hanno usato la Busa del Cristo come giocattolo di studio». Si tira un sospiro di sollievo in paese dove venerdì scorso, davanti agli obiettivi e ai tanti cittadini presenti, c’è stata l’operazione di alleggerimento del versante che incombe sul torrente; con l’utilizzo di esplosivi è stata fatta collassare una porzione, materiale prontamente allontanato dagli escavatori per ridare al Boite il suo deflusso naturale. Ieri poi, «a seguito della verifica dell’andamento delle velocità della frana della Busa del Cristo, in sede tecnica è stata definito che la popolazione potrà rientrare in casa», annunciava l’assessore Gianpaolo Bottacin. Della situazione la Protezione Civile del Veneto ha dato comunicazione al sindaco che ha provveduto a revocare le restrizioni in vigore ormai da mesi. 


IL CONTROLLO


Questo è il primo effetto dell’intervento effettuato tramite utilizzo di esplosivo la settimana scorsa, la frana continua ad essere monitorata costantemente. È caduto anche il divieto di transito lungo le vie Carsiè e in piazza Roma perchè sono finalmente arrivate le condizioni per il passaggio alla fase di attenzione, gialla, con il rientro della cittadinanza alle proprie abitazioni. Gli interventi per la mitigazione del rischio e per la sicurezza dell’abitato continuano, la Regione Veneto ha messo 5 milioni di euro su questo capitolo, i lavori ovviamente non si fermano; proseguiranno con le attività già programmate di rafforzamento dell’argine in destra Boite a consolidamento degli abitati e del piede di frana in sinistra, con diversi drenaggi superficiali e non, fondamentale in questi scenari geologicamente complicati far uscire l’acqua dal terreno, e sono previsti consolidamenti ulteriori con tiranti.

 

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Il Gazzettino